Il mondo sta cambiando, sotto la spinta dei primi provvedimenti di Donald Trump. Una delle ultime scelte economiche del presidente degli Stati Uniti sarebbe mettere dazi su alcuni settori d’importazione, alcuni dei quali strategici per l’Italia, fra cui il settore farmaceutico, cui afferiscono diverse realtà della provincia senese. Le dichiarazioni arrivano subito dopo l’atto che vuole l’uscita degli Usa dall’Organizzazione mondiale della sanità di qui a fine anno, seguito rapidissimamente da una proposta di disegno di legge presentata dalla Lega in Senato affinché l’Italia faccia lo stesso.
"Ci saranno sicuramente aziende del territorio senese che lavorano con gli asset presi di mira dai dazi statunitensi, che potrebbero subirne le ripercussioni. Ma, a prescindere dai dazi, l’elezione di Trump porterà un nuovo equilibrio internazionale – ha commentato Emanuele Montomoli, presidente di Vismederi, società di ricerca e servizi qualificati che opera nei settori delle scienze della vita e della sanità pubblica –. Trump è stato eletto in base a una piattaforma sostanzialmente molto populista, e con questo non voglio dire dove sta il giusto o lo sbagliato, ma è un dato di fatto che abbia dato la grazia a coloro che hanno fatto l’invasione al Campidoglio due anni fa, e questo la dice lunga su molte cose".
Per quel che riguarda l’uscita dall’Oms invece, nulla sarebbe da darsi per certo. "Se li analizziamo nel dettaglio, si tratta di provvedimenti che si prestano a un amplissimo spazio di negoziazione. Mi spiego – ha detto Montomoli –, un provvedimento esecutivo prevede che gli Usa usciranno dall’Oms fra dodici mesi, ma da qui a un anno può succedere di tutto, anzi, è plausibile che qualcosa cambi. Anche perché l’uscita degli Stati Uniti, primo finanziatore dall’Organizzazione mondiale della sanità, la lascerebbe in mano ad altri poteri e questo Trump lo sa bene. Il secondo finanziatore è Bill Gates, il terzo il Regno Unito e il quarto un ente no profit molto vicino e favorevole ai vaccini".
Il vero rischio sembra essere quello di un effetto a catena in merito all’uscita dall’Oms, in Italia infatti la Lega ha già presentato la sua proposta sulla scorta di quella americana. "La decisione di uscire dall’Oms è, a mio avviso, molto populista, e purtroppo il Covid ha inciso nel determinare questa situazione – ha commentato Montomoli –. È l’unico ente al mondo con una visione globale della circolazione di alcuni microrganismi. Il database dell’Oms è l’unico che monitora come le malattie infettive circolano, è un punto di riferimento per la sorveglianza di tutta la sanità pubblica internazionale. Un danno all’Oms potrebbe voler dire riavere casi di poliomelite in giro per il mondo. Non lo escludo, perché il virus non verrebbe più sorvegliato, così come tanti altri microorganismi, insomma, e non avremo più dati sulle coperture vaccinali".