
Tufo a numero chiuso Per i fantini niente più ’Palio dei debuttanti’ Dal 2000 esordi contati
di Massimo Biliorsi
Sempre più fantini ’disoccupati’ nel Palio attuale? Sempre meno esordi in Piazza? Il tufo sempre più a numero chiuso? E’ difficile stabilire criteri di paragone, ma alcuni dati parlano chiaro. Dal 2000 a oggi sono stati corsi 45 Palii, in una rosa di dieci protagonisti per carriera gli esordi sono stati in 21 di esse. Quattro carriere hanno visto invece un doppio esordio.
Quindi sono ben venti le corse che avevano in piazza fantini esperti, non al loro primo Palio. Il paragone non è matematico ma offre comunque una chiave per interpretare la diversità dal Palio del novecento a quello attuale: dal 1945 al 1999, su 121 Palii corsi, ben 134 sono stati gli esordi. E’ il chiaro segno di un professionismo che doveva ancora venire. E offrire ben altri risultati. Una differenza che emerge già nella prima carriera del 1945, alla ripresa dopo la guerra, con ben cinque esordi. Insomma, le Contrade di oggi si fidano meno di chi deve affrontare la piazza per la prima volta, del resto dal 2000 ad oggi le vittorie degli esordienti sono solo due: Sgaibarre nella Selva nel luglio del 2003 e Scompiglio nell’agosto del 2007 nel Leocorno (nella foto).
Il primo esordio del nuovo millennio è stato quello di Gianluca Scaglione (Mamassino) il 2 luglio 2000 nell’Oca e l’ultimo quello di Federico Guglielmi (Tamurè) nella Giraffa il 17 agosto 2022. La Contrada più ’generosa’ per esordi è il Leocorno con 4 fantini (Scompiglio, Filuferro, Grandine e Turbine). Il Leocorno con 39 esordi in tutta la storia paliesca è anche la Contrada che in generale ha fatto esordire più fantini.
In questa graduatoria dal 2000 è seguita a tre da Aquila (Tiburzi, Strappo e Scangeo), Giraffa (Velluto, Bellocchio e Tamuré), Selva (Sgaibarre, Smarrancio e Tempesta) e Valdimontone (Girolamo, Brigante e Shardana), mentre tre Contrade (Civetta, Istrice e Pantera) hanno scelto di non affidarsi mai dal 2000 a oggi a un esordiente. Un solo esordio per Bruco (Gingillo), Drago (Ares), Lupa (Vittorio), Nicchio (Tittia) e Oca (Mamassino). Sono impensabili i tempi in cui, ci riferiamo al 1928, quando durante l’annata ci furono con tre carriere ben 9 battesimi sul tufo.