Tumori della pelle negli agricoltori. Coldiretti, progetto di prevenzione

Oltre 300mila visite specialistiche grazie allo screening dermatologico. Ambulatorio negli uffici della Provincia

Tumori della pelle negli agricoltori. Coldiretti, progetto di prevenzione

Chi lavora nei campi è maggiormente predisposto ai tumori della pelle (foto archivio)

Un’estate caratterizzata da un "caldo bestiale" con le alte temperature che si fanno sentire, particolarmente, per alcune tipologie di lavoratori, dagli agricoltori a chi lavora nell’edilizia ma anche in strada, in cave e miniere a cielo aperto, i bagnini lungo le spiagge. Anche lavorare in agricoltura, in un settore fondamentale per l’economia, ha quindi i suoi rischi, e quello più pericoloso è il tumore alla pelle. Come ha rilevato Coldiretti Siena, "questo tipo di rischio, tutelato da Inail come ’rischio specifico’, connesso all’attività svolta e riconosciuto come malattia professionale, richiede grande attenzione e prevenzione, che in molti casi può risultare determinate ai fini della salute del lavoratore stesso". E i dati non lasciano così tranquilli, Coldiretti Siena ha citato quello della Regione Toscana che "deve far riflettere", visto che "si passa da 94 casi pre-covid nel 2019 ai 61 del 2022, un lieve calo nel 2023 ma i primi sei mesi del 2024 segnano purtroppo un numero considerevole di 48 casi di malattia della cute".

La prevenzione diventa qualcosa di rilevante e in casa Coldiretti è nato il progetto "Screening dermatologico in agricoltura" che ha offerto a tutti gli associati e lavoratori in agricoltura la possibilità di accedere a visite specialistiche. Grazie alla collaborazione con il dottor Andrea Carraro sono state effettuate oltre 300 visite agli agricoltori. Viene ricordato che l’esposizione alle radiazioni solari è uno dei fattori di rischio più importanti per l’insorgenza dei tumori della pelle e sono considerati "gruppi ad alto rischio" tutti coloro che lavorano all’aria aperta come gli agricoltori, ma non solo. Coldiretti Siena ha rilevato che "sono infatti molte le patologie riscontrate in questa categoria di lavoratori considerati a rischio e che il progetto "Screening dermatologico in agricoltura" ha fatto emergere, denunciare e riconoscere in ambito Inail". Riguardo al progetto, Maria Teresa Calloni, Responsabile provinciale di Epaca Siena, ha spiegato che "dallo screening sono emerse circa 100 patologie professionali riconosciute in ambito Inail ma soprattutto siamo riusciti a tutelare la salute e i diritti dei nostri associati. Nel 2024 siamo ripartiti ampliando lo screening anche a altre categorie di lavoratori outdoor. L’ambulatorio medico legale è disponibile su appuntamento ogni settimana e una volta al mese nei nostri Uffici della provincia".

L.S.