Tutela del verde urbano. Le tragedie sfiorate accendono il dibattito

Poggibonsi Merita e Rifondazione : "Mancata cura della città. Manutenzione ordinaria improponibile". La sindaca Cenni: "In campo con nuovi strumenti".

Tutela del verde urbano. Le tragedie sfiorate accendono il dibattito

Il pino caduto in via Di Vittorio, nel giardino pubblico solitamente molto frequentato

Accende il dibattito politico a Poggibonsi la tutela del verde dopo gli episodi di lunedì al Vallone e di due giorni fa in via Giuseppe Di Vittorio. La sindaca Susanna Cenni, venerdì sul posto insieme con il suo vice Fabio Carrozzino e con l’assessore Filippo Giomini, ribadisce "la necessità di ulteriori strumenti alla luce di modificazioni profonde legate a clima, e di accrescere il livello di analisi su questo tipo di alberature", ricordando che "l’amministrazione porta avanti da anni un’azione di monitoraggio, supportato da competenze scientifiche, controlli e manutenzioni".

Manifestano le loro perplessità in materia alcune tra le forze di opposizione, da Poggibonsi Merita a Rifondazione comunista. "La caduta del pino - attacca Angela Picardi per Poggibonsi Merita - è un’altra conseguenza della mancata cura verso la città e verso il verde pubblico. Questo episodio e la caduta del ramo al Vallone dimostrano l’inefficienza del monitoraggio portata avanti dall’amministrazione uscente. Le manutenzioni, così come l’incarico affidato a non si sa chi per la verifica del patrimonio arboreo non risultano adeguati alla situazione. Il sindaco, l’assessore alla cura e chi altri è competente in materia - conclude Picardi - dovranno rendere pubblici i risultati del monitoraggio e le iniziative per la tutela del verde e l’incolumità della cittadinanza. Il problema non può essere risolto con il taglio di tutti i pini".

Un tema su cui interviene Rifondazione comunista: "Ricordiamo le nostre posizioni, piuttosto critiche. Sia riguardanti l’improponibile gestione della manutenzione ordinaria del verde mediante ditte differenti, sia a proposito della stravagante teoria del ricambio delle alberature urbane a prescindere dai luoghi e dalle diverse specie di alberi. Sono state abbattute piante longeve, platani e cedri, spesso rimpiazzate con alberelli che nessuno ha mai annaffiato. Mentre non sono stati toccati pini messi decenni fa o le acacie lungo la strada per Bellavista, che hanno legnami fragili e tendono ad ammalarsi. I risultati si vedono". Conclude Cenni: "Accanto agli approfondimenti, conseguenti all’episodio del Vallone, era già in programma per domani un sopralluogo con consulenze esterne per un confronto, soprattutto sui pini più vecchi. Ora più che mai c’è bisogno di approfondire".

Paolo Bartalini