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Tutti in campo nel baskin! Esperienza di democrazia

Sport e inclusione … un bel binomio che può trovare espressione, ad esempio, nel baskin. Il termine nasce dall’unione delle...

Sport e inclusione, un bel binomio

Sport e inclusione, un bel binomio

Sport e inclusione … un bel binomio che può trovare espressione, ad esempio, nel baskin. Il termine nasce dall’unione delle parole “basket” e “inclusivo”. Di cosa si tratta?

Il baskin è un’attività sportiva inclusiva, si basa su un regolamento composto da dieci regole, che si adattano ai diversi giocatori, pertanto sono importanti la partecipazione e il contributo di tutti. Ha l’obiettivo di far giocare insieme persone normodotate e con disabilità, sia maschi che femmine, di diverse età e con diverse caratteristiche. Il gioco consiste nel tirare la palla in uno dei sei canestri, che sono posti ad altezze diverse, per permettere a tutti di fare punto. In campo ci sono sei giocatori, che hanno ruoli diversificati a seconda delle loro caratteristiche e capacità. Regola fondamentale è che i giocatori possono marcare solo gli avversari che svolgono un ruolo pari o superiore.

Ma quando e come nasce il baskin? Nasce intorno al 2001 a Cremona, in un contesto scolastico, dall’idea di Antonio Bodini e dell’insegnante di educazione fisica Fausto Capellini. La prima partita è stata giocata nel 2004. Il baskin poi si è diffuso velocemente anche al di fuori delle scuole e oltre l’Italia, infatti è arrivato in Francia, Spagna, Grecia, Serbia, Germania, Portogallo, Regno Unito, Lussemburgo e Senegal e vengono organizzati anche tornei nazionali ed internazionali.

Scoprendo il baskin, abbiamo conosciuto un’esperienza di democrazia, integrazione e vera inclusione di tutti, a prescindere dalle diversità e dalle fragilità. Siamo tutti differenti ed è questa la cosa più bella, perché siamo tutti unici.