
’Tutto esaurito’ in Val d’Orcia Negli agriturismi si parla straniero
Tutto esaurito negli agriturismi della Val d’Orcia, anche per il ponte del 2 giugno. Ed è un turismo rurale che parla sempre più straniero, con l’effetto Covid che è solo un lontano ricordo. Attratti dal paesaggio più bello del mondo, luoghi iconici come i cipressini di San Quirico e la Cappella di Vitaleta, centri storici unici come Pienza e Bagno Vignoni, prodotti enogastronomici come il Brunello di Montalcino, il vino Orcia, il pecorino di Pienza e i pici fatti con il grano di queste colline. E poi percorsi da fare a piedi lungo la Via Francigena o in bicicletta per le strade sterrate.
Il turismo in Val d’Orcia, che non si è arrestato neanche negli anni del Covid, continua a crescere e guarda sempre più all’estero. L’agriturismo è una meta quantomai desiderata, ma rispetto al passato diminuiscono gli italiani e aumentano gli stranieri, che oggi, facendo una media dei tre mesi di primavera valgono il 60 per cento. Turisti che in Val d’Orcia arrivano da qualunque angolo del mondo, e se si vuole un posto in agriturismo (ma anche in altre strutture) è necessario prenotare con molto anticipo. "Siamo pieni da inizio primavera – conferma Roberto Mascelloni, agriturismo Poggio al Vento nel comune di Castiglione d’Orcia, ma non lontano da San Quirico –, ed una buona affluenza sempre, abbiamo prenotazioni fino a tutto settembre, comunque in linea con gli ultimi anni. E se diminuiscono gli italiani aumentano gli stranieri: ora abbiamo coreani, argentini, tedeschi e americani. Sei su dieci sono stranieri, in maggioranza ancora europei. Oltre alle bellezze del paesaggio sono interessati ai nostri vini e oli extravergine. La Val d’Orcia è sempre più amata".
Anche con una ricerca sul principale sito online di prenotazioni turistiche, posti liberi negli agriturismi in Val d’Orcia, in questo periodo, non se ne trovano. "L’annata è ripartita bene – dice Marco Marcello, che insieme al fratello Federico gestisce l’agriturismo Poggio Tobruk nella campagna di Pienza –; abbiamo turisti da tutto il mondo, tutti vogliono venire in Val d’Orcia. Sono tornati anche gli asiatici, in particolare coreani e giapponesi, come non si vedevano da prima del Covid". A Poggio Tobruk italiani in prevalenza nei weekend e nei ponti di primavera, ma durante la settimana, per periodi più lunghi e per l’estate, prevalgono gli stranieri: australiani, canadesi, e anche colombiani, portoricani e brasiliani in forte crescita. "Che cosa chiedono? Biciclette elettriche e informazioni su percorsi a piedi".
Lorenzo Benocci