REDAZIONE SIENA

"Ubriaco, accoltellò il padre. Ferito al volto e alla mano"

Il genitore non si è presentato in tribunale: ora l’accompagnamento coatto. Minacciò un agente di stare attento quando portava la figlia al centro commerciale.

Una pattuglia delle Volanti di Siena (foto d’archivio)

Una pattuglia delle Volanti di Siena (foto d’archivio)

di Laura ValdesiSIENAQuanta violenza fra le mura di casa. Anche fra genitori e figli. Arrivando addirittura ad usare un coltello per colpire il padre che, ferito, aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine. Un episodio grave. Accaduto a Siena un anno fa. Emerso solo ora, in tribunale, che il figlio è sotto processo per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. L’imputato, che ha ancora l’obbligo di firma, non era in aula. A difenderlo è l’avvocato Emiliano Bianchi. Non si è presentato, nonostante fosse stato convocato per testimoniare, neppure il padre. Che dovrà pertanto essere accompagnato coattivamente la prossima udienza, quando arriverà la sentenza.

"Era il 24 marzo, un uomo telefonò chiedendo l’intervento dicendo di essere stato colpito al volto e ad una mano dal figlio. Quando arrivammo – ha raccontato al giudice Simone Spina un poliziotto – mostrò le ferite. C’era stata una discussione. Nell’abitazione trovammo anche vetri infranti sul pavimento. Mentre il padre descriveva l’accaduto arrivò il figlio. Iniziò ad aggredirci ed offenderci. Disse di andare via e chiamò un avvocato". Mentre cercavano di calmarlo l’imputato colpì al basso ventre uno dei poliziotti, sferrando all’altro un pugno al volto. Accompagnato in questura, dove arrivò il 118, con non poca fatica accettò di andare al pronto soccorso. "Una volta qui, quando gli vennero tolte le manette per gli accertamenti – riferisce ancora il poliziotto – aggredì una collega, spingendola. Ci fu una nuova colluttazione, venne ammanettato".

"Era ubriaco. Intimò anche a me di uscire dall’appartamento – la testimonianza dell’altro poliziotto –, minacciandomi. Dovevo nascondermi quando portavo mia figlia al centro commerciale, libero dal servizio. Mi aveva incontrato con lei". L’avvocato Bianchi chiede se il padre sembrava ubriaco. "Appariva tranquillo. Era rimasto ferito alla mano perché l’aveva frapposta per difendersi", aggiunge.

I poliziotti si erano fatti refertare al pronto soccorso, lo stesso il genitore dell’imputato. Che non si è comunque presentato in tribunale per testimoniare contro il figlio. Finito in carcere dopo l’aggressione.