Uccisa da una fucilata in via del Villino. La polizia scientifica torna nella casa

Oggi dalle 13 squadra mobile ed esperti di Firenze e anche di Roma nella stanza della tragedia. Ispezione di tracce ematiche e impronte digitali, saranno fotografati i luoghi. La vicenda resta un giallo.

Uccisa da una fucilata in via del Villino. La polizia scientifica torna nella casa

Il vice questore aggiunto Riccardo Signorelli davanti all’ingresso della palazzina dove si è consumata la tragedia. Oggi tornerà qui con i colleghi della scientifica, anche di Roma

di Laura Valdesi

SIENA

La polizia torna oggi nella casa della tragedia, in via del Villino, dove è stata uccisa con una fucilata Yuleisi Ana Manyoma, 33 anni. Colpo partito dall’arma detenuta illegalmente dal compagno, Fernando Porras Baloy, che per questo si trova tuttora in carcere. L’uomo sostiene che è stata una tragica fatalità, nessuna intenzione di uccidere la donna. Gli inquirenti l’hanno invece indagato anche per omicidio doloso, ritenendo che ci possa essere stata volontarietà nel fare fuoco. Anche perché la 33enne sarebbe stata maltrattata dal compagno, cosa di cui la famiglia era all’oscuro ma sarebbe stato riferito da qualche collega di lavoro con cui Yuleisi si era confidata. Gli uomini della Squadra mobile guidati dal vice questore aggiunto Riccardo Signorelli stanno scavando su questo aspetto ma il pm Niccolò Ludovici, che il 10 agosto scorso intervenne subito sul luogo della tragedia, ha disposto un sopralluogo nell’abitazione di via del Villino nonostante i primi accertamenti già svolti dalla scientifica di Firenze. Che intorno alle 13 sarà nell’appartamento tuttora sequestrato, insieme alla Mobile, alla scientifica della questura di Siena e anche a quella di Roma.

Un’ispezione che certo richiederà alcune ore per effettuare rilievi delle tracce ematiche e di eventuali impronte digitali. Probabilmente sarà fotografato lo stato dei luoghi. Anche il perito balistico nominato dalla procura aveva necessità di recarsi nella stanza da letto dove è stato esploso il colpo per la sua ricostruzione ma non si sa se l’occasione sarà quella odierna oppure verrà scelto un altro momento. Certo è che sul posto saranno presenti anche gli avvocati Alessandro Betti e Leandro Parodi, difensori di Porras Baloy, unitamente ai legali Michele Bellandi e Vincenzo Di Benedetto che seguono i parenti della donna uccisa.

La famiglia della giovane colombiana, che è morta sul colpo, da lunghi anni vive a Siena. Attende ora che venga restituita la salma, sempre a disposizione della magistratura dopo l’autopsia, per poter celebrare il funerale.