REDAZIONE SIENA

Ultimo giorno di scuola, è bastato un clic

Per migliaia di studenti senesi è bastato disconnettersi dalle lezioni a distanza. Emozione a Montepulciano con gli studenti delle Quinte

Quando è finita veramente la scuola? Ieri mattina, ultimo giorno ufficiale in Toscana, o tre mesi fa? Gli studenti non entrano in classe da marzo e chissà se ci ritorneranno a settembre. In questi mesi hanno dovuto rinunciare a momenti importanti per la loro formazione, qualcuno magari perdendo per strada (o sotto il cuscino del divano) la voglia di studiare.

L’autogestione pandemica è stata un’arma a doppio taglio, soprattutto per i più piccoli. Hanno rinunciato all’aggregazione, al contatto, o molto più banalmente alle gite e agli esami per come li abbiamo conosciuti finora. Hanno rinunciato a tutte quelle cose che poi, alla fine dei conti, si ricordano a distanza di tanti anni. Sono stati privati proprio di questo, dei ricordi.

Ieri è stato ufficialmente l’ultimo giorno di scuola per oltre 30mila studenti della provincia, di ogni ordine e grado, e per la maggior parte di loro è stato un giorno come tanti altri. Qualcuno neppure se ne sarà accorto. Durante quello che sembrava un qualunque giovedì uggioso di marzo, migliaia di ragazzi hanno concluso l’anno scolastico cliccando su ‘termina chiamata’ o ‘abbandona gruppo’. Niente gavettoni o fughe al mare. Niente gruppi di studio in vista degli esami o notti insonni trascorse insieme tra "lacrime e preghiere".

Per loro (oltre 2mila in provincia, per l’esattezza 2.136) la canzone di Venditti andrebbe riscritta. Avrebbero preso volentieri il pacchetto completo, con ansie annesse, ma non sarà così e passeranno alla storia per questo. Non tutti, però, hanno dovuto rinunciare all’ultimo (per loro in assoluto) giorno di scuola.

Gli studenti delle quinte dei licei Poliziani e dell’istituto San Bellarmino lo hanno vissuto, anche se in maniera diversa da come se lo immaginavano. Il dirigente scolastico non ha voluto che rinunciassero anche a questo. I festeggiamenti sono stati una replica ridimensionata rispetto agli anni precedenti, ma ugualmente carica di significato. "Già il fatto di rivedersi dal vivo dopo mesi, è stato emozionante – commenta il preside dei Licei Poliziani, Marco Mosconi -. Il comportamento dei ragazzi è stato esemplare".

Divisi in due tempi e in due sedi. Ben distanti e all’aperto, con le mascherine che, oltre a proteggere, celavano (ma non troppo) l’emozione. "Accanto abbiamo i nostri compagni classe, ringraziamoli e non scordiamoci di loro – ha detto uno dei rappresentanti degli studenti -. Facciamoci un applauso perché nonostante il virus siamo qui a festeggiare l’ultimo giorno di scuola". Lo hanno salutato così. Sulle note di Venditti e dell’inno dei Licei Poliziani, con la pioggia che scendendo sui visi si mescolava alle timide lacrime. In bocca al lupo ragazzi. Questa notte è pur sempre ancora vostra.

Teresa Scarcella