
Carabinieri
Siena, 18 aprile 2016 - Una disputa tra vicini tutta incentrata su due cani amati e coccolati oltre misura da loro padrone e la signora che abita nella villetta accanto che non riesce più a dormire per il continuo abbaiare.
E’ una storia annosa che si consuma a Rigomagno e va avanti a suon di querele e contro querele e che ha come ultimo (ma solo in ordine temporale) capitolo la richiesta di intervento da parte di una pattuglia dei carabinieri per degli «strani» apparecchi messi dalla vicina. Precedentemente c’erano stati interventi per dei bambini che scoppiavano palloncini nel giardino della donna e che secondo l’uomo infastidivano i suoi cani (sono di grossa taglia e adulti), lei d’altronde lo aveva querelato per averla apostrofata a male parole.
Una querela con tanto di registrazione di una conversazione a dir poco boccaccesca da parte dell’uomo. E si arriva all’altro giorno quando il proprietario dei cani chiede agli uomini dell’Arma di andare a controllare a casa della sua vicina perché, ne è convinto, ha istallato delle apparecchiature ad ultrasuoni che possono nuocere ai suoi animali. I carabinieri sanno che tra l’uomo (un dipendente dello Stato) e la donna non corre buon sangue e così vanno a verificare se effettivamente quanto lui dice è vero.
E così poco dopo in quella villetta a Rigomagno arrivano i militari e suonano alla porta della donna chiedendole di controllare quanto ha posizionato su una terrazza. Nulla di quanto affermato dal proprietario dei cani rispondeva alla verità dei fatti. La signora aveva semplicemente collocato degli apparecchi elettronici per uccidere zanzare e mosche. Tutto a posto almeno per il codice penale.