Dopo aver messo a disposizione l’ex scuola di Montalbuccio, poi trasformata in Casa, il Comune interviene nuovamente sulla questione dei pakistani in cerca di un riparo per la notte. Per circa un mese (fino al 12 gennaio) sarà a disposizione la struttura del podere Palazzetto, da tempo inserita nel piano delle alienazioni del Comune. Quindici i posti che saranno a disposizione dei migranti, un intervento necessario per alleggerire la situazione della Caritas, che da settimane sta andando bel oltre la propria disponibilità, con 45 persone nel dormitorio che avrebbe in reatà 27 posti.
Da qui la decisione del Comune di intervenire. "Un ulteriore e nuovo atto concreto – dichiara il sindaco Nicoletta Fabio – con il quale il Comune si impegna ad affrontare questa criticità che interessa tutto il territorio, ma per la quale l’amministrazione comunale ha di fatto pochi strumenti a disposizione. Ciò nonostante, oltre all’impegno costante della Polizia municipale e degli uffici comunali, il Comune ha già portato avanti alcune attività come la messa a disposizione dell’immobile a Montalbuccio per la creazione di un Centro di accoglienza da parte della prefettura, i servizi di supporto e di aiuto. Inoltre siamo sempre a disposizione per tutte le istanze che provengono da istituzioni, associazioni e cittadini. Tutto questo nella consapevolezza di una problematica complessa, che tocca livelli nazionali e che, al di là delle parole e dei proclami, ha bisogno di azioni quotidiane e, appunto, concrete".
"La struttura – spiega l’assessore ai servizi sociali Micaela Papi – ospiterà quindici pakistani che non hanno trovato posto in altre strutture, in modo da risolvere le ultime criticità che si sono create e a testimonianza del costante impegno da parte dell’amministrazione comunale su questo fronte".
Come si legge nell’atto dirigenziale del Comune di Siena, "i tempi burocratici per acquisire il permesso di soggiorno e il cospicuo e continuo arrivo di richiedenti asilo ha creato un rallentamento del turnover dei migranti e, conseguentemente, lo stazionamento di un numero, variabile nel tempo, di pakistani nel nostro territorio" e "la mancata disponibilità di posti nei centri di accoglienza straordinaria e l’impossibilità per le organizzazioni di volontariato di ospitare tutti i migranti in dormitori e strutture temporanee, ha costretto i richiedenti asilo a passare le notti in rifugi impropri ed in particolare nei parcheggi pubblici coperti".