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Un avatar di nome Ofelia. La più bella d’Italia come ’guida’ alle Scotte

L’Azieda ospedaliero universitaria Senese presenta un nuovo servizio informativo e interattivo per il sito internet, basato sull’intelligenza artificiale. Insieme alla Miss ci sono gli assistenti virtuali Guido e Camilla e il robot AOUSIA.

Sopra da sinistra, Ofelia, Guido e Camilla; sotto con De Marco, Rossi e Barretta

Sopra da sinistra, Ofelia, Guido e Camilla; sotto con De Marco, Rossi e Barretta

Il primo avatar delle Scotte ha il nome, il volto e la voce della più bella d’Italia, Ofelia Passaponti. L’azienda ospedaliero universitaria Senese ha presentato ieri tre assistenti virtuali e un robot che aiuteranno il cittadino a trovare le informazioni, richieste attraverso il sito internet, sui servizi del policlinico. Grazie all’intelligenza artificiale e ad un software sviluppato dalla società senese QuestIT – con amministratore delegato Ernesto Di Iorio –, è già operativo l’avatar Ofelia; e con lei altri due assistenti virtuali, anche questi con volto, voce e fonemi concessi da due dipendenti delle Scotte, Guido (Fruscoloni) e Camilla (Nerli); infine il robot AOUSIA, che deve il nome alla crasi fra Aous e IA di intelligenza artificiale.

Le potenzialità del nuovo servizio informativo e interattivo per il sito dell’Azienda ospedaliera sono state illustrate dall’ingegner Gianpaolo Ghisalberti, responsabile ufficio innovazione in ambito ICT e TLC, con il contributo di Dafne Rossi, coordinatrice del Comitato di partecipazione aziendale, che si è prestata alla simulazione di richieste all’avatar e con il supporto tecnico fornito da Estar. Sono state clonate sembianze, movenze e voci proprio per avere delle copie speculari agli originali che possano abbattere le barriere uomo-macchina, evitando quindi l’utilizzo di una classica voce robotica. L’obiettivo è quello di umanizzare la conversazione tra uomo-macchina e la conversazione è la modalità più naturale: nessuna competenza digitale, nessun manuale d’istruzione ma la capacità di parlare e, da parte della macchina, di ascoltare e dare risposte adeguate.

"Sono onorata e felice di aver indossato una veste del tutto nuova: quella di Ofelia, l’Avatar interattivo e informativo basato sull’intelligenza artificiale – racconta Miss Italia -. Il mio compito come avatar sarà quello di accompagnarvi nel mondo dei servizi sanitari, rendendo più semplice e accessibile la fruizione delle informazioni. Risponderò alle domande, guiderò nei percorsi di assistenza e all’interno dell’offerta ospedaliera, 24 ore su 24".

"Ringrazio Ofelia per la sensibilità dimostrata – dice il direttore generale Antonio Barretta – e per aver offerto gratuitamente il suo volto e la sua voce per l’accoglienza virtuale sul nostro sito web, dove anche un sorriso virtuale può contribuire a migliorare l’approccio tra ospedale e utenza. Ringrazio anche i due professionisti che hanno offerto volto e voce per gli avatar di supporto, Guido e Camilla. Per noi l’accoglienza è sempre più importante e per questo vogliamo potenziare anche le funzionalità digitali e interattive".

Gli assistenti virtuali saranno in grado di rispondere alle richieste degli utenti e, quindi, fornire informazioni sui servizi dell’ospedale Santa Maria alle Scotte: contatti e ubicazione dei dipartimenti e dei reparti, procedure e modalità di effettuazioni di prestazioni e ritiro referti, cartelle cliniche. Il processo di comunicazione prevede la risposta diretta oppure la navigazione automatica delle 2.200 pagine del sito web in modo che l’utente possa approfondire determinate informazioni. Non sono previsti pareri di tipo medico o consigli di tale tipologia e non verranno raccolti dati personali degli utenti che interagiscono con gli avatar. Sono stati inoltre sviluppati dei web server che permettono di fornire dati in tempo reale, in contemporanea quindi alla richiesta effettuata dall’utente, come il numero di pazienti presenti al pronto soccorso; news dell’azienda; pubblicazioni di articoli sulle attività di ricerca; disponibilità dei posti auto nei parcheggi in prossimità dell’ospedale.

Paola Tomassoni