Un bilancio super. La promozione da imbattuti, l’avvio col botto in Serie D

Dopo le macerie lasciate da Montanari con la squadra in Eccellenza, il rilancio e la risalita. Quattordici mesi di successi sul campo.

Un bilancio super. La promozione da imbattuti, l’avvio col botto in Serie D

Dopo le macerie lasciate da Montanari con la squadra in Eccellenza, il rilancio e la risalita. Quattordici mesi di successi sul campo.

È arrivato per risollevare la Robur dal fango dell’Eccellenza in cui era precipitata dopo l’anno di gestione Montanari. Lascia la guida del Siena Fc da vincente, con una promozione centrata a mani basse, senza aver mai visto la sua squadra perdere, e tre successi su tre partite giocate in quarta categoria (l’unico neo il ko in Coppa Italia a San Donato…). Era il 21 agosto del 2023 quando il sindaco Nicoletta Fabio ha consegnato a Simone Giacomini, reduce dalla difficile esperienza alla Triestina e ‘introdotto’ in città dall’amico Bernardo Corradi, le chiavi del calcio bianconero: "Il soggetto individuato ha piena consapevolezza della ristrettezza dei tempi e delle problematiche in essere, fiducioso che l’amministrazione abbia agito nel rispetto delle regole e, soprattutto, a salvaguardia della città e del futuro del calcio a Siena".

Da lì a qualche giorno sarebbe partito il campionato, si sarebbe saputo poi di Eccellenza, andava costruita da zero una squadra. Non c’erano neanche i palloni per gli allenamenti. Scelti Simone Guerri come direttore sportivo e Lamberto Magrini come allenatore sono arrivati alla spicciolata i giocatori. Che neanche si conoscevano tutti per nome quando sono scesi in campo a Borgo San Lorenzo, esordio sofferto, e non poteva essere altrimenti, ma fortunato, la classica iniezione di fiducia. Eppure quei nomi, sulla carta, hanno da subito solleticato l’appetito dei tifosi: Lollo, Bianchi, Masini, Giusti, Galligani, Boccardi… "Ma è possibile? Sì".

E ai bianconeri il sostegno della piazza non è mai mancato, fin dal primo giorno, anche se tre mancate iscrizioni in nove anni avrebbero potuto spegnere anche la passione più fervida. Prima Massimo Mezzaroma, poi Anna Durio, poi Emiliano Montanari, arrivato a Siena dopo la tragicomica parentesi armena, altro boccone amarissimo da digerire per chi ha sempre provato amore per la maglia dai colori della Balzana. Sempre più complicato ripartire.

La diffidenza, però, ha presto lasciato spazio all’entusiasmo: la squadra ha iniziato a macinare punti, ha dettato legge fin dalle prime giornate, nonostante le oggettive difficoltà, si è messa in testa la corona e non se l’è più tolta. Portando nell’ambiente, martoriato, una gioia contagiosa a dispetto della categoria. E ha chiuso il campionato da imbattuta, conquistando la Serie D, anticamera del calcio professionistico, che oggi si è posta come traguardo da inseguire e raggiungere, o almeno provarci. Con in tasca la fiducia di 1325 abbonati.

"Abbiamo soltanto compiuto il primo passo" disse Giacomini a Sansepolcro, in quel pomeriggio in cui arrivò la matematica promozione ottenuta sul campo da mister Magrini e dai suoi ragazzi, fuori categoria sulla carta, ma anche sul terreno di gioco. Una delle poche apparizioni del presidente allo stadio, per la verità, anche se, che si sarebbe visto poco, lo aveva messo subito in chiaro.

Di fatto ha lasciato la guida della società, anche se resta con una quota del 25 per cento, da vincente. Ma la cosa più importante, per Siena, è che abbia lasciato la Robur in buone mani, in chi è pronto a compiere il secondo passo. E, soprattutto, a non aggiungere il suo nome alla lista dei perdenti, proseguendo e completando quel percorso virtuoso avviato dall’attuale proprietà, che in quattordici mesi ha conosciuto solo risultati positivi.

Angela Gorellini