Un Corteo di... Velluto. Dino-sauri, gorilla regine e principesse. Tutta la gioia della Lupa

Mille contradaioli vittoriosi hanno sfilato ieri pomeriggio per Siena. Grandi protagonisti Pes e Benitos tornato in città per l’occasione.

Un Corteo di... Velluto. Dino-sauri, gorilla regine e principesse. Tutta la gioia della Lupa

Mille contradaioli vittoriosi hanno sfilato ieri pomeriggio per Siena. Grandi protagonisti Pes e Benitos tornato in città per l’occasione.

Dal Palio ’apparecchiato’, alla ’vecchia fattoria’, dalle Kamolliadi , a Saranno Famosi (per le purghe), dai Maya agli Atzeni, ai Little Pony e la purga magica: hanno dato spazio a tutta la loro fantasia, i contradaioli della Lupa per festeggiare, ieri pomeriggio con il Corteo della Vittoria, il trionfo dello scorso 17 agosto, riportato sul Campo da Velluto sull’esordiente Benitos. Poco meno di mille persone, divise in 29 gruppi e di diverse generazioni, hanno sfilato sulle lastre, inondando di colori, musica e gioia le vie della città.

Ad aprire il Corteo, come da tradizione, sono stati i piccoli lupaioli, tutti travestiti da dinosauri: un chiaro riferimento al nome del fantino vittorioso (Dino, appunto, Pes), tema che è più volte tornato durante la passerella: la clinica da Dino, per esempio, la carica dei Dino o il gruppo Mani di Velluto. Sulla golf card, il ’Poker di Regine’, per ricordare i quattro Palii vinti da Vallerozzi in una manciata di anni. ’Lupa docet’, ’Un fantastico Show’: tanti i riferimenti, ovviamente, anche all’avversaria e al fantino Tittia, che nel Palio di agosto ha montato nell’Istrice. Ecco allora le ’asfaltatrici’ dell’Anas, e i ’rider’ di ’Godo’ e ancora Biancaneve e i cinque nani (una favola al contrario) e gli ’artisti’ della ’pennellata della purga’.

Dietro i gruppi colorati e ruomorosi, il Drapellone di Riccardo Guasco e il popolo della Lupa, con il capitano Giulio Bruni e la sua ’squadra’, il priore Carlo Piperno e il fantino Velluto in testa.

E, a chiudere il Corteo della Vittoria della Lupa è stato il grande protagonista di Piazza, quel cavallino che inizilmente non aveva destato grande entusiasmo e che invece si è messo in testa la corona del Re: eccolo, con gli zoccoli dipinti d’oro, il barbero Benitos, portato in trionfo, tra una carezza di una contradaiola e una fotografia di un turista, dagli uomini della stalla, il barbaresco Leonardo Giorgi in primis.