PAOLO BARTALINI
Cronaca

Un dormitorio per i bisognosi. L’inaugurazione in parrocchia. Era il desiderio di don Giorgio

Le autorità al taglio del nastro di questa "stazione di posta" per le persone senza fissa dimora

Le autorità al taglio del nastro di questa "stazione di posta" per le persone senza fissa dimora

Le autorità al taglio del nastro di questa "stazione di posta" per le persone senza fissa dimora

Poggibonsi ha la sua "stazione di posta" per le persone senza fissa dimora. Ieri mattina l’inaugurazione del dormitorio nei locali messi a disposizione dalla parrocchia del Spirito Santo con ingresso da via Antonio Meucci, nelle vicinanze della rotatoria all’ intersezione con via Luigi Galvani: un accesso distaccato, rispetto all’entrata della chiesa. Una superficie con tre posti letto per l’accoglienza momentanea - massimo 72 ore, da regolamento - riservata a quanti vivono in situazioni di emergenza dal profilo abitativo.

Per la prima volta a Poggibonsi un’esperienza di housing temporaneo, in virtù di un progetto a cura della Caritas diocesana - cui è affidata la gestione degli spazi - con la partecipazione di Caritas San Giuseppe che ha al proprio interno il Centro di ascolto in cui sono attivi anche i volontari della locale Misericordia e della società San Vincenzo de’ Paoli. Al taglio del nastro sono intervenute la sindaca di Poggibonsi Susanna Cenni e l’assessora alle Politiche sociali Enrica Borgianni.

Nella speciale giornata per l’intera comunità, il parroco Don Gianfranco Poddighe ha a sua volta ricevuto Don Vittorio Giglio, direttore della Caritas diocesana e i rappresentanti delle forze dell’ordine - Guardia di Finanza, Carabinieri - e dei servizi sociali della Valdelsa. L’iniziativa appena andata in porto si collega direttamente all’intento più volte manifestato da Don Giorgio Medda, il parroco di San Giuseppe a Poggibonsi scomparso nell’ottobre del 2020.

Un sacerdote votato alla causa di indigenti ed emarginati, persone sofferenti alle quali dedicò sostegno sino al suo ultimo giorno. Un messaggio all’insegna dell’accoglienza e dell’ospitalità che trova adesso concretezza nella realizzazione di questa struttura, a beneficio di chi tocca quotidianamente con mano le asperità dell’esistenza.

Paolo Bartalini