REDAZIONE SIENA

Un Piano per il futuro. Demanio e Comune, accordo per il rilancio degli immobili pubblici

Presentato nella sala delle Lupe il documento che comprende sedici strutture. Dall’edificio a Vico Alto alle mura, dal carcere a palazzo Piccolomini: la mappa.

Il parco delle Mura è uno dei progetti al centro del Piano per la città sottoscritto da Demanio e Comune

Il parco delle Mura è uno dei progetti al centro del Piano per la città sottoscritto da Demanio e Comune

Sulla carta è un progetto destinato a intervenire su uno dei grandi temi urbanistici: il recupero, la valorizzazione, la trasformazione (a seconda dello stato di partenza) di piccoli e soprattutto grandi immobili, che rischiano di essere sottoutilizzati se non abbandonati. È un fronte che da tempo attende soluzioni, con il trasferimento delle funzioni nelle periferie o con il mutare delle esigenze, e che ora trova un punto di partenza rilevante. Comune e Agenzia del Demanio hanno firmato il ’Piano Città degli immobili pubblici di Siena’, presenti al tavolo il sindaco Nicoletta Fabio, il vice Michele Capitani che ha le deleghe all’urbanistica, il direttore dell’Agenzia Alessandra Dal Verme. Nel corposo documento, in sostanza un reciproco impegno per la valorizzazione di quanto individuato, sedici immobili di proprietà statale: il carcere di Santo Spirito (in vista di un possibile addio della casa circondariale), l’ex catasto a Vico Alto (da anni inutilmente all’asta), i terreni sia in Fontebranda sia lungo la strada delle Grotte in Pescaia (quelli periodicamente interessati da frane), palazzo Piccolomini, la cinta muraria per cui è in piedi un grande progetto di valorizzazione, l’ex monastero del Carmine, palazzo Marsili, otto ex rifugi antiaerei tra cui quello sotto piazza della Posta che a breve sarà un punto di accoglienza e parcheggio per le bici.

"Questo è un punto di partenza – ha detto Dal Verme – per dialogare con il territorio, passando da una visione conservativa a una rigeneratrice del patrimonio. Gli immobili pubblici possono concorrere alle politiche di sostenibilità dell’amministrazione comunale". La direttrice dell’Agenzia del Demanio ha parlato in particolare del caso del palazzo Piccolomini, che ospita l’Archivio di Stato, uffici dell’Agenzia delle Entrate e altro. "Ma potrebbe – ha detto – essere sfruttato molto meglio per le sue potenzialità e la sua posizione". L’accordo punta quindi a dialogare con il Comune in primis per individuare soluzioni percorribili. Come, per esempio, per l’ex catasto di Vico Alto: inagibile e abbandonato da anni, è una spina nel fianco del quartiere a nord della città. "Probabilmente è il primo impegno che vogliamo rispettare – ha detto il vice sindaco Michele Capitani –, dobbiamo farlo nel rispetto dei cittadini e del quartiere che ha legittime aspirazioni che venga individuata una soluzione".

Altro caso urgente, che non riguarda direttamente il Demanio, è la Stazione vecchia in viale Mazzini, svuotata ormai da un anno e in condizioni precarie, tra intonaco staccato e finestre rotte. Un pessimo biglietto da visita in una della strade più transitate della città per un edificio che rappresenta peraltro un pezzo di storia, la prima stazione di Siena. "Credo che sia solo una questione di tempi – ha detto il vicesindaco Michele Capitani – perché la Difesa ha intenzione di recuperare l’immobile e, a quanto ci risulta, garantirne ancora la funzione di alloggi per militari e forze dell’ordine, una volta terminata l’opera di ristrutturazione".

Guardando al complesso dell’operazione, per il sindaco Nicoletta Fabio "è importante approvare un piano strategico che abbia obiettivi di rigenerazione urbana, procedendo con specifiche progettualità per far rivivere luoghi significativi della città".

Come si procederà? "L’Agenzia del Demanio approfondirà i passaggi tecnici sul proprio patrimonio – ha detto Dal Verme – poi con il Comune saranno valutati i possibili passi da compiere. Partendo dal presupposto che se noi per esempio ci occupiamo della parte della progettazione esecutiva, poi la parte più rilevante dell’intervento per intercettare i finanziamenti è compiuta".

Intervento di grande rilievo sarà quello sulle mura, con dieci milioni di euro per lanciare una parte importante del recupero. Quelle iniziative che negli ultimi anni hanno riportato la cinta muraria all’attenzione di cittadini (la meritoria associazione Le Mura) e istituzioni, avranno lo sbocco in una grande operazione di rilancio di un’opera in passato data forse per scontata e non valorizzata a dovere.

Orlando Pacchiani