Remember that piano. Iniziava così uno dei brani più iconici degli anni Ottanta. Suonato ovunque, persino in un film simbolo di quel periodo come il primo ‘Vacanze di Natale’ dei Vanzina, che per la prima volta portava al cinema i grandi successi pop del momento. Compreso ‘I like Chopin’, di Gazebo. Paul Mazzolini (nato a Beirut) oggi vive in Toscana, in un agriturismo, circondato ancora dalla sua musica che continua a portare in giro con l’entusiasmo di sempre, da quando cioè uscì il suo primo brano firmato con quel nome strano, Gazebo (pronunciato all’inglese). Sabato 11 sarà a Chiusi con ’The Showcase’, un fuori abbonamento proposto dalla stagione teatrale del Mascagni (inizio alle 21). Un’occasione per ripercorrere la sua carriera e la musica di quel decennio, oggetto di un eterno revival.
"Gli anni Ottanta continuano a coinvolgere – racconta Gazebo – perché hanno in qualche modo gettato le basi per la cultura dell’era digitale. Sono nati i primi videogame. Anche la musica fatta in quegli è la sorgente di quello che si fa oggi, soprattutto nelle produzioni dance. I giovanissimi amano gli anni Ottanta perché pur non avendoli vissuti ci trovano la base di quello che c’è oggi. Anche la moda, l’estetica, le atmosfere elettroniche. La differenza è che la musica era fatta ancora dai musicisti. Dovevi saper suonare uno strumento. Oggi questo è sorpassato dalla tecnologia, ma questo meccanismo rende tutto simile a un piatto congelato e riscaldato".
Al Mascagni, Gazebo porta uno spettacolo fatto di musica e ricordi. E oltre alle canzoni ci sono parti raccontate, per adeguare uno show di dance music al contesto in un cui si svolge, ovvero un teatro in cui il pubblico è seduto. "Un esperimento – racconta l’artista – che porta avanti con la mia band". Una curiosità: dove nasce il nome ‘Gazebo’? "Da una citazione nel film ‘Viale del Tramonto’ di Billy Wilder. Era un nome internazionale, suonava bene. Fu un’idea estemporanea. D’altronde, pensavo che dopo quella canzone sarei tornato all’università e avrei fatto tutt’altro".
Riccardo Bruni