LUCA STEFANUCCI
Cronaca

Un tesoro di nome aglione Richiesta sempre più elevata, i produttori vogliono la Dop

Annata condizionata dal maltempo, ma il risultato sarà comunque buonissimo e unico. Settanta aziende, mille quintali di prodotto, prezzo minimo di vendita a 12 euro al chilo.

Un tesoro di nome aglione Richiesta sempre più elevata, i produttori vogliono la Dop

di Luca Stefanucci

Non è stata una stagione indimenticabile, a causa del clima, ma la qualità comunque non manca. E, soprattutto, il prodotto continua a vivere un periodo di grande salute e di richieste sul mercato. Parliamo dell’aglione della Valdichiana, vero e proprio tesoro che nasce nelle campagne di questa zona fertile. Ormai da anni l’aglione è particolarmente gettonato, la sua ’riscoperta’ è stata un successo tanto che la quantità non basta ad accontentare le esigenze di ristoranti e buongustai. Il prezzo al chilo è aumentato (si trova anche oltre i 20 euro) e intanto si guarda con grande ottimismo all’ottenimento della Dop. Tornando alla raccolta, terminata da poco, Ivano Capacci, presidente dell’associazione per la tutela e la valorizzazione dell’aglione della Valdichiana, spiega che "è stata condizionata dalla pioggia. L’aglione soffre infatti l’umidità ma il prodotto resta comunque buonissimo. Siamo oltre settanta soci produttori per un totale di oltre mille quintali di prodotto. L’aglione da anni è in crescita e suscita tanto interesse, un ettaro di aglione rende oltre 20-25mila euro al netto delle spese: noi come associazione abbiamo messo un prezzo minimo di vendita al chilo di 12 euro".

Per Marco Checconi dell’azienda agricola Cacciatore Deborah, "l’acqua e l’umidità hanno dato noia. Non è semplice trovare capi interi, il problema quest’anno è per tutta l’agricoltura, non solo per l’aglione. Ma il prodotto è buono e di richiesta ne abbiamo davvero tanta". Grazie a un sapore dolce e non invasivo ’a prova di bacio’, alla sua forma caratteristica e a un’accoppiata straordinaria e tutta chianina con i pici, l’aglione ha scalato la hit parade del gusto. Il riconoscimento della Dop sarebbe il fiore all’occhiello e una svolta importante per il futuro di questa prelibatezza.

Da tempo c’è una struttura promotrice della Dop, aperta a produttori e trasformatori toscani e umbri, il presidente è Pietro Rampi, storico produttore. "La crescita dell’aglione – spiega Rampi – è stata elevata ma non sufficiente per le richieste. Dobbiamo poi tutelarci dal ’falso’, spesso infatti si trova scritto aglione ma in realtà è aglio grosso, prodotto che ha caratteristiche totalmente diverse dall’aglione della Valdichiana. Anche per questo la certificazione della Dop è importante e ci tutelerebbe. Il 30 settembre presenteremo il dossier in Regione, siamo fiduciosi. L’aglione di quest’anno? Molto vario, la conformazione del terreno e la posizione hanno fatto la differenza. Chi ha un terreno in pendenza ha ricevuto delle belle soddisfazioni ma il prodotto è sempre buono perché dell’aglione non si butta via proprio niente".