"Sulla donazione al Comune di Siena di opere d’arte contemporanea, Per Siena aveva ragione". Una nota stringata, quasi una didascalia, per sottolineare la presa di posizione dell’associazione su una vicenda che, dopo anni, sta per arrivare al suo epilogo: la donazione di 478 opere d’arte contemporanea, di cui era stato destinatario il Comune nel 2019, sarà restituita alla benefattrice con la rescissione del contratto. Impossibile trovare una soluzione concordata, dal momento che l’atto originale prevedeva l’esposizione contemporanea di tutte le opere. Una condizione che avrebbe messo in difficoltà qualsiasi ente ricevente, per motivi pratici di spazio e anche scientifici di coerenza artistica. Ogni privato ovviamente colleziona ciò che vuole, ma appunto privatamente, altra cosa è pensare quegli oggetti per una esposizione integrale in un museo.
Nel 2019, ricorda ora Per Siena, era stato chiesto di rinviare l’atto di accettazione, per approfondire tutti i contorni della vicenda, avanzando dubbi sugli spazi imposti nell’atto di donazione, sulla mancanza di una perizia preventiva e quant’altro. Proposta respinta. E il sindaco De Mossi, rispondendo poi a un’interrogazione di Claudio Cerretani di In Campo, aveva ripercorso le difficoltà (legate anche all’individuazione dei curatori) e quantificato le spese in circa quarantamila euro nel 2022, cui vanno aggiunti quelle successive per la conservazione delle opere.
Venerdì prossimo la commissione cultura sarà chiamata a discutere del passaggio, poi l’atto approderà in consiglio comunale, che voterà la rescissione consensuale del contratto. Un’operazione non semplice, anche perché si profilava il rischio di una battaglia legale.
Le 478 opere saranno così riconsegnate alla legittima proprietaria, che ha sempre voluto mantenere l’anonimato, e il Santa Maria della Scala non dovrà fare i conti con una collezione così ampia che ne avrebbe occupato in maniera permanente spazi ingenti.
Per la Fondazione si apre peraltro un periodo decisivo, tra l’ipotesi di revisione dello statuto e la necessità di inserire nuovi soggetti che possano sostenere gli investimenti importanti che necessitano a una struttura del genere per poter operare al livello che merita.
Il 2024 si è concluso con una cifra di visitatori intorno a quota 90mila, sostanzialmente in linea con quelli del 2023, ancora lontani da numeri che possano proiettare il Santa Maria della Scala in una dimensione cittadina di primo livello.
O.P.