REDAZIONE SIENA

Una lotta antica per ottenere i diritti attuali

Oggi siamo abituati a vivere con la Costituzione, i suoi diritti, doveri, parità di genere ed eterogeneità, ma è veramente...

Le donne sono state sempre considerate inferiori

Le donne sono state sempre considerate inferiori

Oggi siamo abituati a vivere con la Costituzione, i suoi diritti, doveri, parità di genere ed eterogeneità, ma è veramente tutto così semplice? Torniamo un attimo nel passato. Nel 1848 entrò in vigore lo Statuto Albertino, una carta costituzionale che prendeva spunto dal modello francese. Lo Statuto, che rimase in vigore per cento anni, non consentiva alle donne di avere una propria libertà o di partecipare alla vita politica; solamente gli uomini più ricchi avevano il diritto al voto; ancora non si parlava molto né dei diritti delle donne né del rapporto tra uomo e donna, l’unica legge riguardante questo argomento diceva che le mogli erano sotto la tutela del marito e di conseguenza dovevano obbedirgli e restargli fedeli. Con il 1948, la Costituzione e l’Articolo 3 viene stabilita definitivamente la parità ma non nella realtà.

All’inizio degli anni ‘60, infatti, in Italia c’era ancora il matrimonio riparatore: nel caso di violenza sessuale da parte di un uomo verso una donna, permetteva al primo di evitare la pena prendendo in sposa la vittima di violenza che era obbligata ad accettarlo. Le cose cambiarono con la vicenda di Franca Viola: la ragazza e i suoi genitori ebbero per primi il coraggio di dire no anche se questo avrebbe portato alla perdita d’onore della propria famiglia. Un altro importante traguardo per tutte le donne è stato l’eliminazione del delitto d’onore: in caso di tradimento da parte della moglie l’uomo aveva una riduzione di pena. Le donne sono sempre state considerate inferiori rispetto agli uomini sia dal punto di vista fisico che intellettuale, e come i bambini erano sotto la tutela dei genitori.