MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

"Una preghiera per la mia Roberta". Morta in clinica, strazio dei familiari

La donna, 48 anni, doveva effettuare un intervento per la riduzione della pressione degli occhi ma è deceduta dopo l’anestesia. Salma a disposizione della magistratura, più che probabile l’autopsia.

Roberta Mazzuoli sorridente in un momento felice con la sua famiglia (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Roberta Mazzuoli sorridente in un momento felice con la sua famiglia (foto tratta dal suo profilo Facebook)

"Una preghiera alla mia Roberta". Questa la richiesta che Lorenzo Seriacopi, compagno della 48enne Roberta Mazzuoli di Abbadia San Salvatore tragicamente scomparsa l’altro pomeriggio. La donna doveva essere sottoposta a un intervento chirurgico per la riduzione della pressione degli occhi. Per questo si era rivolta a un clinica di Arezzo, la San Giuseppe convenzionata con la Asl. Ma l’intervento non è stato mai eseguito.

Roberta, madre di un figlio sedicenne, è deceduta pochi istanti dopo essere stata sedata in anestesia totale. Un dramma che ha scosso l’intera cittadinanza del paese amiatino. Al compagno Lorenzo, al figlio Tristano che ha appreso la drammatica notizia quando stava rientrando a casa dopo una gita scolastica a Napoli, si sono stretti nel dolore non solo gli abitanti di Abbadia San Salvatore ma anche quelli di altri paesi vicini. A iniziare dai cittadini di Piancastagnaio paese dove Roberta lavorava. Era responsabile del reparto di gastronomia della Coop.

"Chiedo a tutti e tutte, ringraziandovi dei pensieri che avete inviato, di rivolgere – ha scritto il compagno Lorenzo su Facebook – una preghiera alla mia Roberta, un invito a condividere e partecipare".

"Tutta l’amministrazione comunale, tutto il paese, sono scioccati – scrive il sindaco Niccolò Volpini – dalla notizia e si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa Roberta. Una donna che dispensava sorrisi e buonumore ogni volta che la vedevi che oggi ci ha drammaticamente lasciato. Rispettiamo l’appello di Lorenzo – conclude la nota del sindaco Volpini – rivolgendole una preghiera".

Ora il compagno, i familiari, gli amici tutti chiedono discoprire le cause che hanno provocato la morte della dona. Inizia l’iter giudiziario, nelle prossime ore, al massimo domani, la procura della Repubblica di Arezzo è chiamata a decidere - cosa che par scontata - se disporre, o meno, l’autopsia. La famiglia ha dato incarico a un legale per adire gli atti del caso. Tanti gli interrogative che devono essere chiariti. Primo fra tutti quello della causa che ha provocato il decesso.

Poi accertare che siano state rispettate da parte tutte le procedure, le cautele, previste in presenza di una anestesia generale. Nulla, purtroppo, potrà, però, ridare ai suo cari, ai tanti cittadini suoi amici, questa donna ben voluta e amata.