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Una questione economica nella disparitá di genere

Tanti tipi di violenza sulle donne, mai si prende mai in considerazione l’aspetto economico?. SCUOLA MEDIA ACQUAVIVA DI MONTEPULCIANO .

Donne, molto spesso pagate meno. rispetto agli uomini

Donne, molto spesso pagate meno. rispetto agli uomini

In questo ultimo periodo sentiamo parlare molto di violenza sulle donne: in tv, sui social e nei giornali; ovunque si trovano volantini o pubblicità che sensibilizzano su tale tema e chiedono alle donne, vittime di violenza, di contattare il 1522, il numero antiviolenza.

Di solito, quando sentiamo "violenza sulle donne", pensiamo subito al femminicidio o allo stupro eppure, nel mondo, esistono più tipi di violenze, dalle molestie fisiche a quelle psicologiche, dal cat calling (una molestia verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolta a una donna sconosciuta) allo stalking.

Esiste però una violenza che coinvolge tante donne, anche quelle che non rientrano nelle categorie sopra elencate: la violenza economica, cioè atti di controllo e monitoraggio in termini di denaro e la differenza di retribuzione e posizione lavorativa tra uomini e donne. Tra gli esempi di discriminazione sul lavoro si possono trovare l’assegnazione di ruoli meno qualificati alle donne, la difficoltà nel progredire nella carriera o nell’assumere posizioni dirigenziali, la disparità nei trattamenti contrattuali, la tenuta di colloqui di lavoro molto più discriminanti sulle donne rispetto agli uomini. La violenza economica riguarda la società, soprattutto quella occidentale, quella più liberale.

Secondo i dati Istat in campo lavorativo, gli uomini occupano generalmente posizioni più elevate delle donne; ad esempio solo un terzo dei manager nell’Ue nel 2019 erano donne. La percentuale di donne in questa posizione non supera il 50% in nessuno degli Stati membri. La percentuale di donne che ricoprono ruoli dirigenziali delle società italiane ha raggiunto il 43%, ma sono ancora poche le presenze femminili: solo il 2% dei casi sono amministratrici delegate e il 4% presidenti.

Nel 2018, nell’Unione europea le donne hanno guadagnato il 14,8% in meno degli uomini, se si confronta la retribuzione lorda oraria media. Mediamente questo divario retributivo è presente in tutti gli Stati membri.

Nell’Ue, nel 2019, il tasso di occupazione per le donne senza figli era del 67%, mentre del 75% per gli uomini. Con un figlio, il tasso aumenta sensibilmente.

Questo divario aumenterà sempre più se non ci saranno vere politiche attive, sia da parte dell’UE, che degli stati come l’Italia. Niente cambierà se non si darà alle donne lo stesso punto di partenza che si dà agli uomini.

Tanto è stato fatto, ma ancora c’è molto da fare…