REDAZIONE SIENA

Una vita affrontata a testa alta

Giovanni Cupidi, la sua storia da Jovanotti a Ficarra e Picone fino al Presidente della Repubblica Mattarella

L’inclusione: questo argomento ci è sembrato fin da subito, molto interessante ma al tempo stesso delicato; l’inclusione consiste nel tentativo di rispettare le necessità o esigenze di tutti, come nella scuola, in cui si progetta e si organizzano ambienti di apprendimento e attività, in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita di classe e all’apprendimento, nella maniera più attiva, autonoma ed utile possibile. Per comprendere meglio abbiamo coinvolto Giovanni Cupidi un ragazzo di 45 anni nato "per non arrendersi". Questa convinzione lo accompagna da sempre, soprattutto da quando, all’età di tredici anni, è diventato tetraplegico. Da quel giorno tutto è stato più difficile: alzarsi dal letto, vestirsi, spostarsi e la sua vita di colpo si è trasformata in una sfida continua affrontata a testa alta; un esempio per tutti noi.

Giulia: Si può presentare a noi ragazzi? "Mi chiamo Giovanni Cupidi, abito in provincia di Palermo e sono paralizzato dal collo in giù dall’età di 13 anni a causa di una lesione al midollo spinale; non riesco a muovere nulla, anche se fortunatamente ho recuperato un po’ la sensibilità che per me è molto importante". Rebecca: Sappiamo che racconta con coraggio la sua disabilità, di cosa si tratta il libro ’Noi siamo immortali?’ "L’ho scritto circa a venticinque anni dalla nascita della mia malattia". Flaminia: Incontra spesso difficoltà oltre che a livello pratico anche sociale? "Quando succede un avvenimento di questo tipo bisogna anche organizzarsi per quello che c’è fuori, e quello che c’è fuori è un mondo piuttosto complicato. La società in cui viviamo non è una società molto inclusiva specialmente quando parliamo di persone che hanno disabilità importanti". Suat: Ha avuto aiuti a scrivere il libro? "Il libro l’ho scritto insieme ad una mia amica, che è una giornalista siciliana, la quale mi ha aiutato come supporto logistico e materiale, dopo aver registrato conversazioni per mesi. La prefazione è di Jovanotti". Sofia: Ha messo tutto se stesso nel libro? "Si c’è tutto me stesso, l’attività che svolgo, i pensieri". Margherita: ’E’ immortale chi non si arrende’, che cosa ha provato ad essere in un docufilm con Ficarra e Picone? Vanessa: Cosa ha provato nell’incontrare il presidente Sergio Mattarella? "Abbiamo prodotto con Ficarra e Picone un docufilm ’Figlio di Tarzan’ andato in onda su Rete4. Con Valentino ci conosciamo da tutta la vita, da prima che lui diventasse famoso e insieme a Salvo abbiamo affrontato battaglie per le persone con disabilità. Poi il Presidente Mattarella simpaticissimo, che ci ha accolto con tutti gli onori a Roma. Un viaggio per me duro, ma molto emozionante".