PINO DI BLASIO
Cronaca

UniCredit sceglie Orcel, ora riparte il risiko

Oggi convocato il board di piazza Gae Aulenti per la nomina. Il "Ronaldo dei banchieri" avrà il dossier Mps sul tavolo, assieme a Padoan

di Pino Di Blasio

Quando tutti si preparavano a passare un paio di settimane in stand by, con i dossier finanziari congelati, in attesa che al Governo e in Parlamento decidessero come risolvere la crisi, ecco il colpo di acceleratore che rimette in moto il risiko tra banche. Con quindici giorni di anticipo, il board di UniCredit e il comitato nomine guidato da Micossi, hanno scelto il nuovo ceo. Sulla plancia di comando dell’Unitower salirà oggi, designato da un cda convocato alla bisogna, Andrea Orcel, il ’Ronaldo dei banchieri’, l’uomo che fece piangere il Monte. Orcel ha battuto in volata gli altri concorrenti, ha fatto pesare il suo curriculum di banchiere di investimenti, la carriera tra Merryll Linch, Ubs, Santander, e anche il fatto di essere l’italiano più a suo agio nelle City europee della finanza.

A lungo uno dei banchieri più pagati al mondo, Andrea Orcel sarà ceo di Unicredit senza percepire nessun compenso per il primo anno. Anche perché è vicino a chiudere il contenzioso con il Santander, per essere stato prima designato, e poi respinto, come ad del colosso spagnolo da Ana Botin, figlia di Emilio. Orcel chiede 112 milioni di euro nella causa, Santander ne offre 17, dovrebbero accordarsi attorno ai 47 milioni.

Ma questi sono dettagli tra il nuovo ceo e il board di Unicredit, con Pier Carlo Padoan nelle vesti di presidente designato. Ciò che più conta i è il peso che il dossier sulla fusione con Mps avrà nelle strategie che Orcel disegnerà per piazza Gae Aulenti.

Padoan conosce benissimo le intenzioni del Tesoro, che da mesi bussa alla porta di Unitower, cercando soluzioni per addolcire l’impatto della fusione con il Monte. Dagli aumenti di capitale alla cessione delle attività fiscali differite, dai 14 miliardi di npl da girare ad Amco, fino all’accordo con la Fondazione Mps per la richiesta di risarcimento di 3,8 miliardi di euro, un ventaglio di ipotesi è stato mostrato dagli uomini del Tesoro (in primis Alessandro Rivera) ai vertici di Unicredit. Il fatto che sarà Orcel a trattare dovrebbe provocare qualche sudore freddo nelle stanze di via XX settembre. Per lui sarà un ritorno a casa, visto che è stato l’alchimista delle fusioni che hanno dato vita a Unicredit. E poi, per Santander, è stato colui che, dopo aver fatto acquistare a Emilio Botin Antonveneta per 6,6 miliardi (faceva parte dell’opa lanciata da Santander, Royal Bank of Scotland e Fortis su Abn Amro), un mese dopo riusciva a venderla (senza la controllata Interbanca) per 9 miliardi al Monte dei Paschi di Mussari. Forse seguendo lo schema del film ’Un genio, due compari, un pollo’.

Mentre Orcel sale a Unicredit, il cda del Monte si prepara ad affrontare il nodo ’capital plan’ nella seduta di domani. Presumibilmente si discuterà di un piano a tappe per coprire il fabbisogno di capitale, ribadito anche nelle note sui bilanci. E si potrebbe decidere anche la data dell’assemblea dei soci che dovrà ufficializzare l’aumento da almeno 2 miliardi. Lasciando scoperta la casella di chi dovrà metterli e a che condizioni.