REDAZIONE SIENA

Unione perfetta tra ricerca e comunità locale

Un modello di collaborazione che farà scuola "Esiste una responsabilità sociale della conoscenza".

Unione perfetta tra ricerca e comunità locale

I cittadini hanno assistito alla presentazione dei risultati della campagna scavi 2024, grande interesse per il progetto

Al Teatro dei Georgofili Accalorati, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati della campagna scavi 2024, anche gli abitanti di San Casciano hanno voluto partecipare. E’ stata una giornata di orgoglio cittadino. Durante l’anteprima del documentario, una proiezione di qualche minuto, firmato da Brigida Gullo, con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli per Rai Cultura, l’emozione è stata fortissima. Vedere le immagini dei ritrovamenti del Santuario, accanto alle vasche del Bagno Grande dove tutti i Sancascianesi andavano a vanno anche oggi ad immergersi e a fare il bagno per lenire i dolori articolari o semplicemente per rilassarsi nell’acqua termale, è stato commovente. Il terreno dove è stata ritrovata la vasca sacra del santuario è stato acquistato dal Comune qualche anno fa. Apparteneva al fruttivendolo del paese, Sergio che qui faceva l’orto. Il legame tra il Bagno Grande e i Sancascianesi è stato sempre molto stretto e ancora oggi lo è. Con grande rispetto ed amicizia il gruppo degli archeologi e degli studiosi che ogni estate popolano il piccolo borgo termale, convive e diventa sempre di più parte vitale della comunità. Solo la scorsa estate, la campagna scavi che è durata 14 settimane ha visto oltre 80 studenti arrivati da università di tutto il mondo, il gruppo interdisciplinare e internazionale di ricerca e studio coinvolge oltre 90 specialisti di varie discipline. "E’ un progetto modello – è stato detto dal direttore dei Musei, Massimo Osanna– uno scavo multidisciplinare che farà scuola".

La direzione dello scavo è di Emanuele Mariotti e la direzione scientifica del professor Jacopo Tabolli. Sin dal 2019 hanno frequentato San Casciano e i Sancascianesi diventando gli ambasciatori buoni di una scommessa vincente per l’intera comunità. E’ una storia di riscatto questa. La storia di un’area interna’, come viene definito oggi San Casciano che soffre lo spopolamento. "Dobbiamo evitare che aumentino le statue e diminuiscano gli abitanti" ha detto il rettore dell’università per stranieri, Tomaso Montanari "Esiste una responsabilità sociale della conoscenza". Archeologia come strumento di coscienza civica, è stato più volte detto. Ed è stato un successo ieri, per la sindaca Carletti in primis, che ha creduto e perseverato e soprattutto investito in un progetto culturale, vedere i principali attori seduti attorno ad un tavolo per condividere un progetto comune. "Una volta si creavano le fabbriche per sviluppare ricchezza – ha dichiarato il Presidente della Regione Giani – Oggi i progetti culturali diventano il volano per incrementare il turismo. San Casciano ne sarà l’esempio". Intanto i Sancascianesi aspettano. Vivono l’attesa insieme agli archeologi. Loro, nelle giornate torride d’estate, mentre scavano nell’acqua termale, diventano ‘gli angeli del fango di San Casciano’ e i Sancascianesi, come possono e come sanno, li ringraziano.