Il Senato accademico dell’Università per Stranieri di Siena ha portato ieri fra i punti all’ordine del giorno l’uscita da X, il social network, fino al 2022 noto come Twitter, acquistato da Elon Musk e ribattezzato X. "Da lunedì prossimo l’account X dell’ateneo sarà inattivo e solo quel giorno riveleremo, pubblicandole, le motivazioni di questa decisione", annuncia il rettore Tomaso Montanari, che conferma la ‘mossa’, ma rimanda l’appuntamento con le spiegazioni all’ufficialità, ovvero al testo in pubblicazione da parte dell’ateneo la prossima settimana.
Un passo indietro per cercare di spiegare la decisione della Stranieri: "Non sono tempi ordinari, per l’università: in Italia, e in tutto l’Occidente. Due giorni fa, si è insediato un governo americano che ha dichiarato apertamente (come non era mai accaduto) di riconoscere nell’università del proprio Paese un nemico", così la settimana scorsa il rettore ha iniziato la sua relazione inaugurale durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico. "La mutazione della democrazia in oligarchia (nel senso, aristotelico, di ‘governo dei ricchi’) passa attraverso un orientamento del flusso di informazioni – ancora Montanari -, una disintermediazione che esclude i professionisti del fact-checking (la libera stampa), e una riduzione della scuola e dell’università a percorsi di formazione professionale. Luoghi in cui ‘si impara a fare’ (e non già a pensare!), come ha scritto l’uomo più ricco del mondo, ora membro del governo degli Stati Uniti". Ecco qui la premessa alla mossa attuale di Unistrasi contro l’uomo più ricco del mondo.
Una presa di posizione chiara e non la sola: sono tante le università europee che hanno già annunciato l’uscita dalla piattaforma X, una sessantina solo in Germania. Tra le università che hanno aderito all’iniziativa ‘#WissXit’ (che unisce le parole Wissenschaft, ovvero ‘scienza’ ed ‘exit’, stando a significare appunto l’uscita da X delle istituzioni accademiche) figurano alcune dei più prestigiosi atenei tedeschi, come la Libera Università di Berlino, l’Università di Heidelberg, l’Università di Münster e l’Università di Aquisgrana, sulla scia della apripista Università di Düsseldorf. Secondo la dichiarazione, le modifiche apportate alla piattaforma X, come l’amplificazione algoritmica dei contenuti populisti di destra e la restrizione della portata di altri contenuti, hanno reso inaccettabile un ulteriore utilizzo da parte delle organizzazioni coinvolte. Le istituzioni accademiche sottolineano il loro impegno per una comunicazione basata sui fatti e contro le forze antidemocratiche, valori che non sono più presenti sulla piattaforma di Musk.
Paola Tomassoni