
Il rettore Roberto Di Pietra accoglie i partecipanti all’incontro
Differenze e discriminazioni di genere dello sport sono state il tema dell’incontro ’Sfide di polvere e parità: il ciclismo che cambia’, andato in scena ieri nell’aula magna del rettorato dell’Università degli Studi. A poche ore dal via della Strade Bianche edizione 2025 si sono confrontati sul tema, davanti ad un pubblico numeroso e attento, Dalia Muccioli, già campionessa italiana di ciclismo su strada, Moreno Moser, unico italiano a vincere le Strade Bianche, Vincenzo Nibali, pluricampione italiano, vincitore di Giro d’Italia e Tour de France, Alessandra Cappellotto, prima italiana a vincere un campionato del mondo di ciclismo.
"Tornare a Siena – dice Muccioli – è sempre un grandissimo piacere. Ho corso nel 2017 e ricordo benissimo ogni momento di quella giornata e di quella gara. Stavolta mi godrò la gara sia maschile che femminile e non vedo l’ora". Poi sulla parità di genere. "Si stanno facendo grandissimi passi in avanti negli ultimi anni – conclude Muccioli – e questo è importantissimo. La parità nel nostro sport è sempre più vicina e anche se ho smesso da qualche anno mi fa molto piacere". Poi Moser. "Per me è come essere a casa – ammette il vincitore dell’edizione 2013 –. I ricordi di quel giorno sono bellissimi e hanno segnato poi la mia vita e carriera. Vedere la città così bella e pronta all’evento mi da grandissime emozioni. Guardando dalle finestre del Rettorato ho pensato all’ultima curva e al fatto che ce l’avevo fatta. La gara di domani? Difficile immaginare un vincitore diverso da Pogacar".
Anche Vincenzo Nibali ha corso la Strade Bianche e ne conserva un bel ricordo. "Questa è una gara fantastica con un arrivo unico in uno scenario epico. È già entrata nel cuore della gente e sono molto contento. Io difficilmente ci arrivavo al top della forma ma tenevo a parteciparvi perché è una gara bellissima. Vedo Pagacar ovviamente favorito ma ci sono atleti di grande livello al via. La gara è molto difficile e complicata ma è il suo fascino che in qualche modo la avvicina alle grandi classiche del ciclismo".
Particolarmente orgoglioso Roberto Di Pietra, rettore dell’ateneo e ieri padrone di casa. "Abbiamo pensato a questo evento collegato alla Strade Bianche dedicato a uno dei poteri più grandi che ha lo sport, ovvero l’inclusione. A maggior ragione a ridosso dell’8 marzo ci sembrava giusto parlare sul divario di opportunità tra uomini e donne, concentrandosi su tematiche come il gap retributivo, la rappresentazione mediatica, e le narrazioni spesso discriminatorie. Ma anche delle opportunità di cambiamento".