Approda in Tribunale la querelle per la proprietà del Resort "Il Chiostro" nel centro di Pienza. Il 15 febbraio il giudice è chiamato ad esprimersi sullo sfratto dato da chi rivendica la proprietà della struttura. Contratto preliminare risalente all’aprile dello scorso anno, il rogito agli inizi di ottobre. Senza che la società che gestisce l’Hotel, il ristorante annesso, e tutte le aree del Resort ne sapesse nulla. I dirigenti della società Masca -i gestori - stavano tranquilli perché nel contratto di affitto - che scade nel 2037- sarebbe contenuto con chiarezza il diritto di prelazione. Che ora viene rivendicato dichiarandosi pronti a versare alla società acquirente i due milioni e 450mila euro pagati. Una vicenda complessa. Subito dopo l’acquisto della struttura, definito da una società del Gruppo De Ledda, titolare della società "Utopia", con la diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza, iniziano i problemi. Gli acquirenti rivendicano la proprietà del resort. Agli inizi di luglio costruiscono un cantiere per il rifacimento di un muro di cinta che insiste nel territorio di "Gozzante". I gestori ritengono che un hotel di quella tipologia non può essere trasformato, nei due mesi di punta della stagione estiva, in un cantiere. I dipendenti, una trentina, temono per il loro lavoro. La vicenda del muro viene risolta dal Comune che non autorizza i lavori in quel periodo. Comunque il muro di cinta deve essere sistemato e il Comune rilascia i permessi per eseguire i lavori dagli inizi di questo mese e comunque non dopo la fine del prossimo aprile. Ma chi rivendica la proprietà del Resort non si sarebbe fatta sentire da nessuno. L’attenzione delle parti è rivolta al prossimo appuntamento in tribunale.