Siena, 10 marzo 2021 - Ad oggi in Italia e così in Toscana sono arrivati e utilizzati tre vaccini, Pfizer, Moderna e AstraZeneca, ma la corsa mondiale nella lotta al Covid sta per vedere arrivare altri sieri, fondamentali alla campagna vaccinale di massa. Facciamo il punto con la professoressa Maria Grazia Cusi, direttrice della Microbiologia e virologia delle Scotte.
Cosa c’è all’orizzonte? "Il prossimo vaccino in arrivo sarà quello di Johnson&Johnson, già autorizzato alla fine di febbraio da FDA; poi Novavax tra circa 3 mesi e Curevac nel secondo semestre 2021. Tuttavia non è possibile dire se le tempistiche verranno rispettate". Quali le caratteristiche di ognuno? "Moderna, Pfizer e Curevac sono vaccini basati su mRNA, che esprime la proteina Spike di SARS CoV-2 all’interno di particelle lipidiche, favorendo così l’entrata all’interno delle cellule, una volta inoculate nell’organismo. Astra Zeneca, Johnson& Johnson e il russo Sputnik sono vaccini costituiti da un ’vettore virale’, l’Adenovirus umano o dello scimpanzé, reso innocuo, che contiene una sequenza genica di Dna, utile a far produrre alla cellula la proteina Spike del Coronavirus. Novavax, invece, utilizza la proteina Spike del virus associata ad un adiuvante. Ce n’è uno migliore? O piuttosto hanno utilizzi diversi? "Non possiamo dire se uno sia migliore dell’altro solo riferendoci all’efficacia, avendo caratteristiche diverse. Tuttavia alcuni possono essere più adatti degli altri per alcune categorie della popolazione, sulla base delle sperimentazioni cliniche fatte". Vaccino a più dosi o a dose unica? "Sarebbe certamente utile e vantaggioso poter disporre di un vaccino a singola dose, ma questo non è frequente. Al momento, sembra che solo Johnson&Johnson possa essere a monosomministrazione. Sappiamo che un certo livello di immunità viene raggiunto dopo una dose anche con gli altri vaccini, ma non sempre è sufficiente a proteggere dalla malattia grave. Inoltre, non tutti i soggetti rispondono immunologicamente in egual misura ad uno stimolo antigenico e, per questo, è preferibile fare un richiamo". Pensando all’immunità data dagli anticorpi, abbiamo una scadenza limite per completare la vaccinazione? "Ancora non possiamo dire quanto durerà l’immunità anticorpale indotta da vaccini ma sappiamo che nei soggetti infettati la durata degli anticorpi circolanti varia da 6 a 8 mesi. Poter vaccinare tutta la popolazione entro l’estate sarebbe un bell’obiettivo, ma tutto dipende dalla disponibilità dei vaccini". Riusciremo o il virus muterà ancora sfuggendo anche alla vaccinazione? "Siamo riusciti ad avere vaccini efficaci in un anno, credo che, con le tecnologie e i mezzi a disposizione in campo scientifico, riusciremo a controllare questo virus. Già alcune Aziende stanno lavorando su vaccini efficaci anche sulle varianti". Ci sono novità a proposito sulle varianti in circolazione? "In Toscana circolano le principali varianti, l’inglese, più frequente e la brasiliana ed è comparso anche un caso di variante sud africana. Purtroppo, il numero delle varianti è in crescita dappertutto e in tutti i Paesi ed il rischio correlato alla loro circolazione è legato al fatto che possono compromettere la protezione ottenuta con la vaccinazione".