REDAZIONE SIENA

Vaccini personalizzati a mRNA: primo paziente italiano con tumore squamoso trattato a Siena

A Siena, avviato studio clinico su vaccini mRNA per il tumore squamoso della cute, combinati con pembrolizumab.

Il professor Michele Maio e la professoressa Anna Maria Di Giacomo

Il professor Michele Maio e la professoressa Anna Maria Di Giacomo

Vaccini personalizzati a mRNA – piattaforma impiegata per contrastare il Covid – sempre più usati con finalità anticancro, per curare tumori, in questo caso della pelle: arruolato a Siena, all’ospedale Santa Maria alle Scotte, il primo paziente in Italia con tumore squamoso della cute, la seconda forma più comune di cancro della pelle. È stato avviato al Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretto dal professor Michele Maio, ordinario di Oncologia Medica all’Università di Siena, lo studio clinico di fase 2/3, randomizzato, multicentrico con V940, vaccino personalizzato ad mRNA, in combinazione all’anticorpo anti-PD-1, pembrolizumab, verso terapia standard, in pazienti affetti da carcinoma squamoso della cute localmente avanzato ed operabile.

Si torna a parlare di vaccini a mRNA, piattaforma usata per contrastare il Sars Cov2, virus del Covid: i vaccini a mRNA sono vaccini contenenti RNA messaggero, che porta al suo interno le istruzioni per produrre una determinata proteina virale. Una volta all’interno delle cellule del nostro corpo, l’mRNA fa sì che la proteina virale venga da loro prodotta. La proteina virale verrà in seguito rilasciata nel sangue, dove verrà riconosciuta come estranea dal sistema immunitario, che di conseguenza produrrà anticorpi specifici in grado di aggredire tutto il virus, in caso di necessità. Un vaccino a mRNA in oncologia prende di mira le nuove proteine che si formano sulle cellule tumorali quando si verificano specifiche mutazioni nel DNA, chiamate neoantigeni, una specie di firma personale in ciascun paziente.

"Il tumore squamoso della pelle - spiega Anna Maria Di Giacomo, professore associato di Oncologia all’Università di Siena e responsabile del Centro di sperimentazioni cliniche di fase I/II del CIO - è un tumore molto frequente che ha la tendenza a recidivare anche dopo la chirurgia eseguita con intento radicale. Lo studio avrà pertanto l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva, anche nei pazienti che hanno una malattia già con metastasi ai linfonodi locoregionali. Il trattamento - prosegue la professoressa Di Giacomo - verrà somministrato con intento neoadiuvante, cioè prima dell’intervento chirurgico ed anche dopo la chirurgia radicale".

"Si tratta di uno studio importante, recentemente attivato presso il nostro Centro di Siena - spiega il professor Maio - che ci fornirà ulteriori utili informazioni sulla strategia dei vaccini personalizzati, che abbiamo già utilizzato nel melanoma cutaneo e di cui attendiamo i risultati finali. Sempre nell’ambito dei nuovi vaccini terapeutici anticancro, avremo disponibile, a breve, un’ulteriore sperimentazione clinica in pazienti affetti da tumore testa-collo. Più complessivamente – conclude Maio - anche grazie a molti studi internazionali attivi presso il nostro Centro, nel prossimo futuro arricchiremo ulteriormente le nostre conoscenze sul trattamento immunologico del cancro utilizzato già prima della chirurgia radicale in molti tipi di tumori".

Paola Tomassoni