Si sono tenuti all’Università di Siena i meeting di due progetti internazionali per promuovere lo sviluppo clinico di un vaccino contro la salmonellosi invasiva non tifoidea. I progetti, coordinati dalla professoressa Donata Medaglini, ordinaria di microbiologia e microbiologia clinica, sono stati presentati durante un convegno che si è tenuto dal 25 al 27 marzo alla Certosa di Pontignano e al quale hanno preso parte studiosi provenienti dall’Italia e da molte università estere.
Vacc-iNTS e PEDVAC-iNTS sono i nomi dei due progetti finanziati rispettivamente con 6 milioni e 5,5 milioni di euro. Vacc-iNTS è coordinato dalla Sclavo Vaccines Association, e coinvolge l’Università di Siena con 11 partner da 8 Paesi, tra cui 4 paesi endemici per la malattia. PEDVAC-iNTS, sempre coordinato dalla Sclavo Vaccines Association, coinvolge, oltre all’Università di Siena, esperti internazionali di 7 istituzioni tra accademie, istituti di ricerca, piccole e medie imprese ed organizzazioni di Europa ed Africa.
La salmonellosi invasiva non tifoidea è una malattia infettiva negletta endemica nell’Africa sub-sahariana. Colpisce principalmente bambini di età inferiore ai 5 anni e soggetti immunocompromessi, con un elevato tasso di mortalità, stimato al 14 per cento. La complessità della diagnosi, aggravata dalle condizioni di estrema povertà delle zone endemiche e della crescente resistenza agli antibiotici sottolinea l’urgenza di sviluppare rapidamente un vaccino efficace, al momento non è disponibile.
Il consorzio Vacc-iNTS sta conducendo studi clinici di fase I su adulti in Europa e Africa per valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino iNTS-GMMA usando una tecnologia innovativa di GSK Bio denominata GMMA e basata su vescicole della membrana esterna rilasciate da batteri geneticamente modificati.
Con lo stesso vaccino uno studio di fase I/II in adulti e bambini si sta conducendo in Ghana grazie al progetto PEDVAC-iNTS per valutare la sicurezza e definire la dose di vaccino ottimale per il suo ulteriore sviluppo. Verranno inoltre condotte analisi sierologiche e transcrittomiche per caratterizzare la risposta immunitaria al vaccino e sarà valutata la sensibilità agli antibiotici dei ceppi clinici isolati in Ghana.
I progetti mirano a rafforzare una rete di collaborazione per migliorare la conoscenza e il controllo della malattia. Si sono appena concluse le analisi sieroepidemiologiche per accelerare lo sviluppo del vaccino per le aree dell’Africa nelle quali la malattia è endemica.