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Valdimontone, il nuovo capitano è Nerozzi

Già barbaresco e mangino vittorioso, guiderà ora lo staff Palio. "Scompiglio per i Servi è un grande punto di riferimento"

di Laura Valdesi

SIENA

Il nuovo capitano del Valdimontone è Aldo Nerozzi. Così ha deciso l’assemblea dei Servi venerdì sera, scegliendo un nome che ha già scritto la storia della Contrada per raccogliere il testimone di Stefano Marchetti. "Sono stato molto contento, ho ottenuto circa il 68% dei consensi. Una bella emozione", spiega Nerozzi. Ex manager Novartis ora in pensione, 69 anni, è stato da decenni un punto di riferimento del Palio per il Valdimontone.

Iniziamo proprio da quest’ultimo aspetto.

"Sono entrato nella stalla della Contrada nel 1980, ero un ragazzo. Da qui ho fatto tutto il percorso, le vittorie del 1982 e del 1986, ero vice barbaresco, quindi il successo del 1990 da barbaresco e l’ultima vittoria nel 2012 come mangino".

Nell’Assunta 2012 il fantino su Lo Specialista era Scompiglio. Viene naturale pensare che sarà il nome sul quale punterà forte.

"Innegabile che per il Valdimontone Scompiglio è un grande punto di riferimento. Jonatan è Jonatan".

Anche nelle ultime Carriere, seppure vinte da Tittia, Bartoletti ha dimostrato di ’esserci’ sempre.

"Sono entrambi due grandi professionisti, di alto livello".

E Gingillo?

"Anche lui è un professionista di qualità. Chiaro comunque che sono stato appena eletto e il nostro Palio è da costruire".

Parliamo allora dei collaboratori: c’è già la squadra?

"Non ancora ma verrà formata prima possibile per cominciare a lavorare sodo. Credo che nel giro di una decina di giorni saprò dire chi sono i componenti dello staff".

Emozioni vissute come barbaresco e mangino vittorioso. Adesso quella di diventare capitano.

"Molto diversa e direi particolare. Entri nella sala delle vittorie, chi ti abbraccia, gli applausi, i complimenti. Un enorme onore".

Il Valdimontone deve uscire a sorte per correre nel 2023: si ritiene una persona fortunata?

"Normale, come tanti. Quanto all’estrazione non sono mai andato per cui la prima volta sarà da capitano".

Il nome di Nerozzi è legato, sempre paliescamente, a quello di Franco Morandi: cosa le ha insegnato?

"A lui mi lega un’amicizia vera e profonda. Ho imparato tantissime cose da Franco ma credo che la più importante sia il rispetto. E’ fondamentale, nella vita e nel Palio, in Contrada. E anche il rispetto della parola data".

I rapporti con il Nicchio?

"Quelli con l’avversaria devono essere rapporti normali. Massimo rispetto osservando le regole. Chiaro poi che cercherò di fare il meglio e il massimo per il Valdimontone".

Esperto di cavalli: c’è qualcosa da cambiare nel Protocollo?

"Onestamente non vedo la necessità di stravolgimenti, già è stato fatto molto e si sono visti i miglioramenti. L’unica cosa che manca è una pista per allenarsi e correre tutto l’anno. So che economicamente non è semplice ma servirebbe".

Cosa promette ai montonaioli?

"Di raggiungere l’obiettivo, vincere. Un ingrediente importante in tale direzione sarà la coesione e l’unità della Contrada per cui mi spenderò".