di Pino Di Blasio
Da Volterra e dalla mostra di Banksy, il più famoso e misterioso street artist al mondo, a Gaiole, per il taglio del nastro a Chianti Origo, un museo tra Eroica, archeologia e grandi vini. Da Firenze, con l’accordo per le aperture serali, il martedì, della Galleria degli Uffizi, ad Assisi per la mostra dell’artista cubano Carlos Garaicoa. Da San Gimignano, per i grandi lavori dell’ex carcere San Domenico al recupero del Santa Fina destinato a museo con la mostra del fotografo delle celebrità Ken Nahoum, all’apertura del Visitor Center a Siena, alla Costarella, anticipata dal concerto in Duomo ’Musica per la pace’. E’ l’agenda delle ultime due settimane di Stefano Di Bello, manager di Opera Laboratori, la società che ripara il patrimonio culturale in provincia e in molte parti d’Italia. Mettendolo in vetrina e valorizzandolo come pochi altri sanno fare.
Dove vuole arrivare Opera?
"Opera Laboratori ha sempre lavorato per valorizzare i territori. Stiamo vivendo un periodo di rilancio - ammette Di Bello - una reazione dopo le chiusure per la pandemia. Gli investimenti mirano a essere capillari, trasversali nei territori e anche visionari".
Partiamo dagli Uffizi e dalle aperture serali...
"Il nuovo direttore delle Gallerie, Simone Verde, ci ha chiesto di collaborare alle aperture degli Uffizi del martedì sera. Non sono straordinarie, ma con orario prolungato fino alle 22. Non sono ancora entrate nei pacchetti dei tour operator, puntiamo ad aumentare la qualità della visita e a privilegiare il pubblico residente, fiorentini ma anche senesi e toscani. Abbiamo garantito straordinari del personale aggiuntivo, faremo anche promozione e comunicazione".
Come nasce l’idea Banksy?
"E’ un’operazione fatta insieme alla Cassa di Risparmio di Volterra. Sulle mostre di Banksy c’è sempre preoccupazione in tema di diritti sulle opere. Con i due curatori, Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, abbiamo raggiunto un accordo anche con la società che controlla i diritti di Banksy".
Veniamo alle Terre di Siena. L’operazione Chianti Origo è stata un successo?
"Da 15 anni Gaiole aspettava un suo museo. Il Comune ha fatto un bando per valorizzare le ex Cantine Ricasoli, noi abbiamo progettato un percorso espositivo che attraversa il territorio. Un percorso con quattro pilastri: l’Eroica, con i visori che raccontano in 3D le emozioni della corsa, e l’officina storica di Luciano Berruti, Eroico numero 1 insieme a Giancarlo Brocci, ricostruita in ogni dettaglio; i tanti reperti etruschi e le monete d’argento trovati negli scavi di Cetamura; la galleria Olmastroni, con le opere di Cesare Olmastroni gaiolese d’adozione e di matrimonio; il Chianti inteso come vino, con lo spazio dedicato alle aziende vinicole di Gaiole".
Un investimento importante per Opera Laboratori?
"Superiore al mezzo milione di euro, in un territorio piccolo ma fortemente identitario. Dovremo gestire e far conoscere Chianti Origo, tante origini che danno vita a un nuovo inizio".
L’epilogo è senese. Domani aprirete il Visitor Center...
"Non bisogna dimenticare San Gimignano, con il recupero del Santa Fina, e i nuovi spazi nel museo di arte moderna e contemporanea. E la grande operazione di recupero dell’ex carcere di San Domenico. I lavori sono partiti, la grande gru è visibile, ma si vedranno presto anche i risultati del recupero".
Siena e provincia sono sempre più centrali per Opera?
"Noi raccontiamo territori, non più musei, ma distretti culturali. Dopo il Visitor Center a Firenze, in Por Santa Maria, domani apriremo a Siena in un luogo simbolico: era la culla della Tipografia Lombardi, ora alla Costarella daremo vita a un hub aperto alla città e agli ospiti. I senesi troveranno molte offerte culturali oltre a prenotare in tanti musei italiani. I turisti troveranno occasioni per conoscere il territorio".
Sarà un check in per entrare nelle Terre di Siena?
"Possiamo definirlo così. Nasceranno 7 nuovi posti di lavoro, sarà un centro multimediale, con le guide di Sillabe e i video di Canale 3 Toscana".