Vandali, le scuse dopo il raid: "Puliremo tutte le scritte". Il sindaco: "Venite da me"

Francesco Landi ha trovato la lettera anonima sul portone di casa "Verso la riconciliazione con il paese. Ora vi aspetto in Comune con i genitori".

Vandali, le scuse dopo il raid: "Puliremo tutte le scritte". Il sindaco: "Venite da me"

Vandali, le scuse dopo il raid: "Puliremo tutte le scritte". Il sindaco: "Venite da me"

"La storia non è ancora chiusa. L’indagine continuerà a fare il suo corso, ma quello che mi è stato recapitato negli scorsi giorni è un bel segnale che va nella direzione della riconciliazione fra i ragazzi e il paese. Segnale che avevamo chiesto e tanto auspicato", annuncia il sindaco Francesco Landi pubblicando sui social "la lettera di scuse che gli autori dell’imbrattamento dei giardini avvenuto sabato sera mi hanno lasciato sul portone di casa. Riceverla, non era affatto scontato, e leggerla mi ha fatto un piacere enorme. Come, sono certo, farà piacere a tutti i sarteanesi amareggiati, avviliti e anche tanto arrabbiati che, domenica mattina, sbigottiti, hanno preso atto della pessima vicenda. É un segnale di redenzione su tutti i fronti: l’atto vandalico a danno del patrimonio di tutti e la stupidità del gesto. A seguire l’assunzione della responsabilità dell’accaduto, la rivendicazione di amare il paese e, soprattutto - così la interpreto io - di volere bene a tutte le persone che lo abitano e lo rendono bello come è. Indipendentemente dalle differenze (’non abbiamo nulla contro le altre popolazioni’). Però - perché un però c’è, e non è da poco - manca un pezzo: manca la firma". Il sindaco li invita pertanto a passare a trovarlo in Comune. "Da soli va bene, ma meglio in compagnia dei vostri genitori. È fondamentale, se non lo sanno ancora, che anche loro vengano a conoscenza di cosa avete fatto. Si arrabbieranno ma poi vi perdoneranno, come è nella natura di tutti i genitori, anche se, correttamente, vi chiederanno di assumervi le vostre responsabilità. Il percorso giudiziario, come detto, farà il suo corso, perché gli atti sono stati compiuti e rimarranno; ma questa lettera, unita alla visita che mi farete, sono certo che saranno tenuti fortemente in considerazione da chi avrà l’onere del giudizio".

Ma cosa c’è scritto nella lettera? "Sono il vandalo che ha causato i danni con un mio amico", si legge. E si annuncia che lui e l’amico andranno "a sistemare tutti i danni e a pulire le scritte a nostra spesa. Non pensavamo si rivelasse così grave fino alla denuncia. Volevo chiedere veramente scusa a lei e ai carabinieri per avergli fatto perdere tempo". Il vandalo, reo confesso, chiede anche di postare su facebook la lettera "per chiedere scusa a tutti", confidando che, rimettendo a posto biblioteca e bagno a proprie spese si risolverà la situazione. "Io abito e amo questo paese – conclude – perciò non voglio rovinarlo. Chiedo umilmente scusa per aver compiuto il reato di razzismo. Sappia che noi non abbiamo nulla contro le altre popolazioni". Qualche cittadino ringrazia sui social il vandalo per le sue scuse, altri suggeriscono di svolgere qualche lavoretto di pubblica utilità per le vacanze. Altri ancora sottolineano che così è troppo facile. E si sono mossi solo per il timore di essere scoperti. Ora si attende l’ultimo passo: presentarsi in Comune dal sindaco Landi.

Laura Valdesi