Al suo fianco si sono prima schierati il Pd della Toscana, l’esecutivo Pd di Siena, i sindaci della provincia del centrosinistra, la segretaria nazionale Elly Schlein l’ha chiamato al telefono. Tutti a sostegno di Riccardo Vannetti, manager internazionale del settore del lusso (ha un ruolo di vertice esecutivo per il Nord America per la multinazionale Five Star development) e consigliere comunale Pd. Sotto accusa, alcuni commenti via social, con esplicito riferimento all’orientamento sessuale, su cui anche il Comune di Colle ha preso posizione: "L’amministrazione esprime ferma condanna nei confronti dei commenti omofobi rivolti a Vannetti. Ogni forma di discriminazione è inaccettabile e va respinta con decisione, come ogni attacco personale che esuli dal confronto politico".
"Di nuovo si attacca Vannetti nella sua sfera personale e nella sua vita privata", osservano sindaci e Pd senese. "Questi atti vigliacchi e meschini sono inaccettabili" dichiara Emiliano Fossi, segretario regionale Pd. E Stefania Lio, vicesegretaria, aggiunge: "Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Vannetti e ribadiamo il nostro impegno nella lotta contro ogni forma di discriminazione". Il diretto interessato osserva: "Avevo solo espresso un giudizio politico sulla maggioranza, come il mio ruolo mi richiede...".
Vannetti, cosa teme di questi commenti, oltre all’offesa che sente sul piano personale?
"Che possano essere un esempio negativo per le giovani generazioni di questo territorio".
Ma c’è anche un tema politico, secondo lei?
"Il problema è che tra i commenti ci sono anche quelli di ex candidati al consiglio comunale non eletti. Ho invece ricevuto le telefonate del sindaco Pii, dell’assessora Lettieri, della presidente del consiglio comunale Bargi".
Cosa la colpisce di più?
"Io non ho mai trasceso né sono stato maleducato, in campagna elettorale o dopo. Altri hanno alzato i toni prima del voto. Ora non capisco perché, invece di dare risposte politiche alle mie affermazioni, si parli del mio orientamento sessuale, della mia sfera privata o dei contatti che ho sviluppato con la mia professione. Ma immaginavo che potesse risuccedere, così è stato".
I social, su ogni tema, sono pieni di commenti omofobi e violenti: cosa si aspetta da questa denuncia?
"Io nella vita faccio altro, non ho ambizioni politiche e in realtò farei volentieri a meno di questa esposizione mediatica. Speravo, come è successo, quantomeno di ricevere risposte adeguate dai livelli istituzionali. Non mi aspettavo niente di meno, facendo peraltro l’amministratore locale con puro spirito di servizio".
I responsabili della pagina che ospita i commenti osservano che in fondo si tratta di uno, massimo due interventi sgradevoli...
"Minimizzare fa solo male alla società. Mi dicono che qualcuno abbia osservato che venti-trenta anni fa succedeva di peggio. E allora? È necessario regredire nei modi?".
Lei ha vissuto esperienze professionali in tutto il mondo, anche se è sempre rimasto legato a Colle. Si aspettava di trovare il clima che ora denuncia?
"In qualche modo lo temevo, sono molto legato ai miei genitori e ai miei affetti, non ho mai smesso di frequentare Colle. Ma i motivi che moltissimi anni fa mi allontanarono da questa terra sono in parte quelli che animano certe espressioni ancora oggi".
Si è pentito di essersi candidato a sindaco di Colle?
"Mai, non mi sono pentito nemmeno per un secondo".
Porterà a termine il suo mandato amministrativo?
"Non si può mai sapere cosa ci riserverà la vita, in particolare dovendo confrontarsi con una professione che si svolge in campo internazionale. Ma di certo in questo momento non ho alcuna intenzione di lasciare il consiglio comunale".