Da Riccardo Vannetti, capogruppo Pd al consiglio comunale di Colle. "Lettera aperta alla mia città. Care Colligiane, cari Colligiani. Qualche giorno fa, sui social, è andato in scena l’ennesimo attacco omofobo alla mia persona. Come in altre occasioni, non è stato esplicito e diretto, ma in forma di battutine, allusioni, beceri doppi sensi e istigazioni alla denigrazione, esempio da manuale, oltre che di omofobia, anche di bullismo e mascolinità tossica. Ho sentito il dovere di denunciare l’accaduto, insieme ai partiti e ai movimenti politici che ho l’onore di rappresentare in Consiglio comunale, perché, in questo caso, a essere offesa e umiliata non è solo la mia persona, ma tutta la nostra comunità. Ogni volta che viene insultata, derisa o discriminata una persona per il suo orientamento sessuale o affettivo, per la sua pelle o la sua religione, viene intaccato il tessuto stesso della nostra comunità. Il linguaggio cameratesco e l’immaginario retrogrado che emergono dagli anfratti della rete non possono essere ricondotti a semplice goliardia, per quanto di cattivo gusto. Si tratta, invece, di un sistema di valori che alimenta l’odio e la discriminazione e impone alle persone una gabbia soffocante di ruoli e aspettative, privandole della libertà di essere pienamente se stesse. Ciò che ho subito non nasce dal nulla. E’ figlio di un clima sociale e politico che, troppo spesso, ha tollerato o minimizzato quest’odio, quando non lo ha alimentato con parole divisive, silenzi interessati o battaglie puramente ideologiche lontane da bene e interessi comuni. Come uomo, prima che come esponente politico, non mi lascio intimidire. Continuerò a battermi per una comunità dove chiunque possa vivere senza paura, dove le istituzioni siano strumento di inclusione e non cassa di risonanza per divisioni e pregiudizi. A voi, Colligiane e Colligiani, chiedo di riflettere, confrontarvi, prendere posizione nella vostra quotidianità. La nostra città ha una lunga tradizione di accoglienza e apertura, e sono convinto che la maggior parte di voi condivida con me l’idea di una società coesa e inclusiva, dove ogni individuo possa vivere senza paura di essere giudicato o aggredito per ciò che è. Ripartiamo dall’educazione, dal dialogo, dall’esempio. Possiamo essere la generazione che dice basta all’odio e alle discriminazioni. Insieme possiamo far sì che la nostra comunità si sviluppi in maniera sana, celebrando l’unicità e respingendo ogni forma di violenza, fisica e verbale".
CronacaVannetti scrive alla città: "Non mi lascio intimidere e continuerò a battermi"