Il drappellone del 16 agosto 1964 è realizzato da Vasco Valacchi, vinto dalla Contrada della Chiocciola con Danubio scosso, dopo la caduta al primo san Martino di Peppinello. La carriera è dedicata al quarto centenario della morte di Michelangelo Buonarroti. Valacchi gioca soprattutto con una pittura ‘piena’ di realizzazioni una accanto all’altra, messe poi insieme con una alta prospettiva che offre alla sguardo un sicuro movimento, offrendo così una certa agilità ad un drappellone forse fin troppo pieno di soggetti da guardare. Dall’alto di questo altare massiccio e con sentiti richiami proprio a Michelangelo, ecco che l’Assunta volge verso il basso, osservando con attenzione quello che si muove sotto di lei. Il resto della prospettiva Valacchi l’affida, più in basso, ad una parte del pavimento del Duomo. Un Palio dove dunque il bianco e nero riesce ad amalgamarsi molto bene al colore. Opera un po’ retorica? Sicuramente si, ma ad esempio la soluzione delle Contrade raffigurate a cerchio sul pavimento ci conquista al primo sguardo. Palio indubbiamente retrò: gli anni sessanta meritavano già uno slancio più ardimentoso, sicuramente un pizzico di coraggio in più. Massimo Biliorsi
CronacaVasco Valacchi: una pittura ‘piena’ di realizzazioni