A San Gimignano è tempo di bilanci per la vendemmia 2024. Diversamente da quanto successo negli ultimi anni, con raccolte di uve in pieno agosto, quest’anno anche nel cuore della Vernaccia Docg ci si è spinti fino alla fine di settembre per ultimare le operazioni in vigna. Tutto figlio di una complessità climatica che sta diventando la prassi. Considerato che l’annata scorsa è stata colpita dalla peronospora, l’annata 2024 è quantitativamente in ripresa con stime che parlano di +30% rispetto al 2023 (quando il calo fu del 37% rispetto al 2022). "Il servizio di allerta agro-metereologico che monitora, in tempo reale, l’andamento stagionale attraverso i dati raccolti da sette stazioni metereologiche, sparse sull’intero territorio comunale di San Gimignano - spiega la vicepresidente del Consorzio Nadia Betti – è stato molto prezioso, consentendo ai viticoltori di agire con tempestività, limitando il numero dei trattamenti ma aumentandone l’efficacia".
Come è stato l’andamento stagionale?
"Una primavera migliore rispetto all’anno precedente, con piogge abbondanti, ma comunque inferiori al 2023 del 20% e, soprattutto, ben distribuite tra i mesi di aprile e giugno. Poi a luglio abbiamo avuto un importante innalzamento delle temperature, proseguito fino ad inizio settembre, rallentando così la maturazione delle uve. Chi ha deciso di non scoprire troppo i grappoli è riuscito a preservare l’acidità e i profumi fruttati caratteristici della Vernaccia".
E la pioggia?
"Dalla fine agosto si sono verificate piogge torrenziali che hanno scaricato al suolo un’enorme quantità di acqua (fino a 30 mm). Il susseguirsi delle piogge a settembre, ha fatto sì che la raccolta si sia protratta fino a fine mese, ben oltre le medie del periodo".
Come valuta la qualità delle uve?
"Le rese sono tornate in media e le uve sono state raccolte sane. Ciò fa sperare in un’ottima qualità di base dei mosti, elemento imprescindibile per produrre un eccellente vino".
G.P.