
Venduta la Comas di Poggibonsi Omnia Technologies sbarca a Drove
di Marco Brogi
La Comas, storica azienda di Poggibonsi con sede produttiva nella zona industriale di Drove, passa di mano. E’ stata acquisita da Omnia Technologies, progetto creato dal fondo Investindustrial per proporsi come partner per soluzioni e tecnologie integrate nel settore del beverage. Comas, operativa dal 1979, prima a San Casciano dei Bagni (dove ha tutt’ora la propria sede legale) e dal 2016 trasferitasi a Poggibonsi, è un’azienda leader nella costruzione di macchine per il riempimento di liquidi e tappatura di contenitori per il settore farmaceutico e medicale. Ha chiuso il 2022 con oltre 10 milioni di euro di ricavi e conta attualmente 40 dipendenti.
E’ dunque un’azienda che si conferma in salute, nonostante la crisi economica generale che sta creando problemi in tanti settori produttivi, in quanto punta molto sull’export, che da parecchi anni ormai è motore trainante di Comas: Francia, Germania, Stati Uniti, Russia, ma anche Maghreb e Medio Oriente sono i principali mercati di riferimento. Fermo restando, tuttavia, che Comas, va forte anche in Italia.
Omnia Technologies in questi giorni, oltre all’azienda di Poggibonsi nata 44 anni fa, ha acquisito anche l’azienda trevigiana Favotto, leader indiscussa nella progettazione e realizzazione di serbatoi e impianti di grandi dimensioni per l’industria del beverage che nel 2022 ha fatto registrare utili per 20 milioni di euro. Un’azienda, Favotto, con 50 dipendenti.
"Le due acquisizioni – afferma una nota diffusa dall’azienda nella mattinata di ieri – entrambe per il 100% del capitale sociale delle due aziende, portano Omnia Technologies a raggiungere un fatturato pro-forma di oltre 300 milioni di euro, segnano l’ingresso nel settore farmaceutico e medicale e completano la gamma offerta dal Gruppo per il processing e per il bottling & packaging".
E ancora: "Il gruppo ha inoltre concluso un accordo di finanziamento Esg-Linked da 110 milioni di euro con un pool composto da 10 tra le principali banche e operatori del credito italiani e internazionali, con l’obiettivo di raccogliere le risorse necessarie alle acquisizioni e continuare il piano di crescita, oltre che per rifinanziare gran parte del debito esistente".
Insomma, un’operazione destinata a portare nuovo ossigeno nel distretto industriale della Valdelsa.