CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Venti di crisi sul territorio. Dall’Amiata alla Valdelsa si moltiplicano le vertenze. Oltre mille posti a rischio

Mobilitazione nello sito Beko a Siena: record di cassa integrazione, silenzio sul piano industriale. L’ex centro lavorazione carni di Monteriggioni spera nell’advisor, soffre il distretto dell’Amiata.

Venti di crisi sul territorio. Dall’Amiata alla Valdelsa si moltiplicano le vertenze. Oltre mille posti a rischio

Mobilitazione nello sito Beko a Siena: record di cassa integrazione, silenzio sul piano industriale. L’ex centro lavorazione carni di Monteriggioni spera nell’advisor, soffre il distretto dell’Amiata.

Si ’accende’ la stagione delle vertenze, che si moltiplicano di settimana in settimana sul territorio provinciale dove sono a rischio oltre mille posti di lavoro. A tenere banco da tempo a Siena è l’incertezza che riguarda lo stabilimento di Beko Europe, dove i 299 lavoratori hanno raggiunto il record di giorni di cassa integrazione (11 solo in ottobre) senza avere alcuna notizia sul piano industriale della nuova proprietà turca, subentrata agli americani di Whirlpool lo scorso 2 aprile. Inutili i tentativi dei sindacati di ottenere indicazioni su strategie ed eventuali investimenti. A nulla è servita neppure la convocazione del tavolo nazionale al ministero delle Imprese e del Made in Italy con il sottosegretario Fausta Bergamotto: la multinazionale ha rifiutato senza mezzi termini l’offerta delle parti sociali di contribuire con alcune proposte alla redazione del piano industriale. Il nuovo summit a Roma avrebbe dovuto tenersi in settembre, ma a oggi non ci sono notizie sulla nuova data di convocazione. Giovedì scorso la vertenza è stata protagonista in Consiglio comunale, dove una mozione unitaria di maggioranza e opposizione ha impegnato il sindaco Nicoletta Fabio, grazie al suo filo diretto con il Governo nazionale, ad agire in ogni sede per tutelare il sito e i livelli occupazionali.

Non va meglio alle pelletterie presenti sull’Amiata, dove la crisi del settore Moda sta facendo vedere i suoi effetti sull’indotto. La prova? Garpe e Gt di Piancastagnaio, che lavorano per il marchio Gucci, hanno annunciato tre mesi di cassa integrazione per i 320 lavoratori complessivamente impiegati nei due stabilimenti. Stessa storia in ’The Cut’, azienda di Abbadia San Salvatore: qui gli ammortizzatori sociali sono stati attivati per 200 operai. Una ’doccia fredda’ quindi per il comparto che riunisce una trentina di aziende tra Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore con oltre 2mila occupati in totale.

Sperano invece a Monteriggioni i dipendenti di Avi.Coop, cooperativa di lavorazione carni facente capo al Gruppo Amadori: dopo l’annunciata chiusura del sito produttivo, è stato ingaggiato un advisor per favorire la reindustrializzazione, mentre prosegue la collaborazione con Comune, Provincia e la stessa Regione per sostenere e monitorare il percorso definito al tavolo regionale a tutela degli addetti. Nell’accordo raggiunto dalle istituzioni locali e regionali insieme alle organizzazioni sindacali, sono previste infatti tutele e ristori per i lavoratori avventizi e cioè per coloro che non ne potrebbero usufruirne a norma di legge. Con l’advisor, si fa il primo passo verso la reindustrializzazione del sito produttivo.

E sempre al tavolo regionale sulle crisi industriali è destinata ad approdare venerdì la vertenza Pay Care, dove sono impiegati 40 lavoratori. L’azienda non se la sentirebbe di fare un passo oltre gli ammortizzatori sociali, sintomo del fatto che la precarietà degli addetti e del sito di Monteriggioni resta di scottante attualità. Della vertenza si è interessato anche il Comune di Siena, infatti il sindaco Nicoletta Fabio aveva convocato un tavolo in Comune con azienda e sindacati. Ciò nonostante, nulla è cambiato. L’unica speranza sono nuove commesse per giustificare il mantenimento del sito e dei posti di lavoro. Infine, spunta come un fulmine a ciel sereno il caso di Telco Soluzioni Digitali, azienda nazionale che ripara e sviluppa l’infrastruttura di rete. In Toscana occupa circa 500 lavoratori, di cui circa 50 nella provincia di Siena. Purtroppo le scelte aziendali stanno mettendo a rischio la sede di Colle Val d’Elsa con relativi rischi occupazionali, ma soprattutto la perdita di un centro vitale per ciò che riguarda la qualità della rete e lo sviluppo dei tanti servizi alla cittadinanza fondamentali per tutti.

Per illustrare la situazione e le ricadute sul territorio, Slc (Sindacato Lavoratori della Comunicazione)-Cgil Siena e la Rsu di Telco Soluzioni Digitali hanno convocato una conferenza stampa domani alle 11 nella sede della Camera del Lavoro.