Potrebbe nascere a Poggibonsi un nuovo Cas. La novità è emersa nel corso della riunione in prefettura. L’idea che è stata esplorata? La realizzazione in una casa canonica che si trova appunto nel capoluogo valdelsano dove fino a questo momento non c’erano centri di accoglienza straordinaria. Potrebbero andare lì 25 persone. Una goccia nel mare perché le necessità sono crescenti. Considerati anche i salti mortali che vengono effettuati per tendere una mano a chi non ha diritto a stare in un Cas e finisce, vedi Siena, per dormire in un parcheggio, com’è accaduto fino a qualche tempo fa nel posteggio Il Duomo. Una novantina di persone di cui 37 sono alla Caritas, una quindicina nel podere Palazzetto messo a disposizione dal Comune di Siena (concesso fino al 12 gennaio ma sembra che l’accoglienza verrà prolungata), gli altri sparsi, tuttora anche nella sede di Rifondazione. Una situazione delicata anche perché molti si sono visti rimandare di mesi l’appuntamento per le pratiche di cui si occupa l’ufficio immigrazione della questura. Durante gli stati generali in prefettura è tornata alla ribalta anche la proposta di un dormitorio, le vecchie stazioni di posta, in una palazzina poco distante dalla Corte dei miracoli però da recuperare. Ed è stato rinnovato l’invito a prefetto e questore a tornare a prendere parte al tavolo informale voluto dal cardinale Lojudice che non è certo un contraltare di quello istituzionale ma aiuta a creare una rete con le realtà della città.
La.Valde.