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Verso le primarie: "Pd coeso su Angiolini"
Le presentazioni dei candidati per le primarie del centrosinistra, a Montepulciano, hanno doppiato la boa di metà percorso: Riccardo Pizzinelli, indipendente, presentato dal Psi, e Michele Angiolini, sindaco uscente, iscritto al Pd, hanno riempito le sale di Montepulciano Stazione, S.Albino, Gracciano e Valiano; prossimo appuntamento martedì 13 ad Abbadia di Montepulciano, prima della volata finale tra Acquaviva (22 febbraio) e il capoluogo (7 marzo); poi, domenica 10, il verdetto.
"C’è stata una partecipazione quasi sorprendente – commenta Alberto Millacci, segretario comunale Pd –, le primarie hanno portato la politica tra i cittadini. Il clima instaurato tra i due candidati ha contribuito a questo buon esito: confronto costante, mai scontro, emerse le differenze ma scaturite anche idee concrete per la Montepulciano del futuro". Il Pd era arrivato alle primarie con due iscritti, Angiolini e Lorenzo Bui, poi quest’ultimo ha fatto un passo indietro, c’è un sostegno esplicito del suo partito ai due contendenti rimasti in gioco? "Il gruppo dirigente del Pd è coeso su Angiolini e non potrebbe essere diversamente. Bui credeva in quello che stava facendo, aveva una progettualità e aveva costituito un gruppo di lavoro, la sua è stata una decisione di grande responsabilità, per la coesione del partito. Il nostro obiettivo – dichiara Millacci – restano le elezioni del 9 giugno, oggi dobbiamo costruire e tenere vivo il confronto gli alleati (Psi, Italia Viva, Azione), costruire un programma al servizio della comunità".
Dai dibattiti è emersa la disponibilità (anzi, quasi il gradimento) dei due attuali candidati a collaborare dopo le elezioni: ci sono ipotesi in campo, che lascino intravedere anche l’eventuale occupazione di caselle nella giunta? "Non ci sono indicazioni in tal senso – risponde Millacci – né se ne è parlato con i candidati; è prestissimo per immaginare incarichi ma non per concepire collaborazioni, sotto tanti di punti di vista, per non disperdere le esperienze e catalizzare le competenze che sono nel nostro patrimonio politico".
Diego Mancuso