CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, primo tavolo in Provincia. Il territorio fa quadrato, caccia a nuovi investitori

L’incontro organizzato dalla presidente Agnese Carletti pone le basi della lotta. Verifiche sulla proprietà della fabbrica, richiesti altri ammortizzatori sociali

Siena, 26 novembre 2024 – E’ durato oltre un’ora il tavolo di coordinamento istituzionale convocato dalla presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, sulla vertenza Beko Europe. Istituzioni, parlamentari, parti sociali e associazioni produttive hanno posto le basi di quella che è destinata a essere una lunga battaglia contro la chiusura dello stabilimento di viale Toselli. “Siena deve continuare ad avere un sito industriale in grado di produrre e mantenere gli attuali livelli di occupazione”, è la posizione condivisa da tutti i partecipanti al tavolo finalizzato a scongiurare la chiusura della fabbrica annunciata dalla multinazionale per il 31 dicembre 2025. Al tavolo, che ha riconfermato la propria vicinanza ai lavoratori, hanno preso parte, oltre al sindaco di Siena Nicoletta Fabio, anche i sindaci dei Comuni della provincia, i parlamentari di riferimento per il territorio Francesco Michelotti (FdI), Tiziana Nisini (Lega) e Silvio Franceschelli (Pd), il presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo Massimo Guasconi, il presidente dell’Associazione Industriali Toscana Sud Fabrizio Landi e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e di categoria. La riunione, rispetto alla quale i partecipanti hanno riconfermato l’impegno a seguire la vertenza ciascuno nell’esercizio delle funzioni ricoperte nell’ambito del proprio ruolo istituzionale e di rappresentanza, è stata l’occasione per un approfondito scambio di informazioni in vista del prossimo tavolo di crisi convocato da ministero delle imprese e del made in Italy a Roma il 10 dicembre. Il tavolo di coordinamento degli enti locali tornerà a riunirsi dopo l’incontro al ministero.

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Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, ha commentato: “Sarà una vertenza lunga e il fattore tempo è indispensabile, serve quindi un supporto economico per i lavoratori. Al precedente incontro al ministero abbiamo infatti avuto la percezione che il prossimo anno la cassa integrazione sia destinata a essere più impattante in vista della dismissione”.

A sottolineare l’unità di intenti, Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl di Siena: “Ora si va insieme, senza distinzione tra maggioranza e opposizione – le sue parole –. se arriverà un altro soggetto industriale credibile, ne parleremo. Ma serve una sola voce. Intanto il Comune di Siena si è impegnato a fare una serie di verifiche sulla proprietà del capannone e la sua destinazione d’uso”.

Il leader della Uilm, Massimo Martini, ha evidenziato: “Da oggi si inizia a entrare nel concreto per elaborare un progetto di reindustrializzazione. Beko deve restare l’interlocutore principale e il Governo deve impegnarsi per la reindustrializzazione del sito. Intanto – la conclusione – si deve resistere”.

Oggi è previsto l’inizio di un presidio permanente davanti alla fabbrica, mentre domani la consigliera Pd Anna Paris porterà la crisi Beko in Consiglio regionale. Giovedì sarà invece il turno del Consiglio comunale di Siena, dove le opposizioni hanno presentato un’interrogazione urgente per chiedere al sindaco Fabio “se intenda attivarsi con urgenza presso il ministero, per chiarire in che modo le prospettive annunciate e ribadite nell’ultimo tavolo ministeriale sul Golden Power possa concretizzarsi nella tutela dello stabilimento di via Toselli”. Infine c’è l’interpellanza urgente dei parlamentari Pd sulla crisi Beko.