REDAZIONE SIENA

Via alla stagione della vendemmia: "Nuovi vigneti, prodotto in salute"

Mentre si guarda con preoccupazione alle perturbazioni, il mondo del vino accoglie con favore l’autorizzazione per gli ampliamenti. Ratificata anche l’assegnazione di 352 ettari di Rosso di Montalcino.

Nella foto d’archivio, si lavora nei vigneti: è il momento della vendemmia

Nella foto d’archivio, si lavora nei vigneti: è il momento della vendemmia

Ansia da maltempo. È quella salite nelle ultime ore, con le precipitazioni annunciate per ieri e che si sono puntualmente verificate, con piogge intense e temporali in varie zone della provincia. Dopo gli episodi di grandine che la settimana scorsa hanno interessato il versante senese del Chianti Classico, l’allerta era massima. "Le vigne sono cariche di uva, la pioggia può essere una manna ma a patto che sia un fenomeno normale – spiega Letizia Cesani, produttrice a San Gimignano e presidente regionale di Coldiretti –. Purtroppo, sappiamo bene l’estrema variabilità meteo della fase che stiamo vivendo: per questo abbiamo anticipato di qualche giorno la raccolta di uve Vernaccia che avevamo programmato per lunedì prossimo. Troppo alto il rischio di veder danneggiato il lavoro di un anno intero: abbiamo deciso di mettere in salvo i grappoli migliori operando una selezione ad hoc". Antenne dritte in tutti i vigneti: questi sono giorni decisivi per tutte le uve, anche se con il Sangiovese i tempi di maturazione dovrebbero portare la raccolta nella seconda metà del mese, ovvero con ritmi canonici.

Nel frattempo, arrivano novità importanti dalla politica regionale. La Regione ha infatti concesso l’autorizzazione ad impiantare 639 ettari di nuovi vigneti a favore di 818 viticoltori toscani (le richieste ammontavano fino a 4.877 ettari); tra questi numerosi sul territorio senese. Si tratta dell’1% dell’intera superficie toscana a vigneto, che ogni anno con apposito bando è possibile ristrutturare. "Ciò non si traduce in un aumento del vigneto toscano – osserva ancora Cesani – perché spesso si tratta di una sorta di ricambio: magari cessa la produzione in terreni con vigneti vecchi o comunque bisognosi di ammodernamenti importanti ed entrano man mano in produzione nuove aree, più moderne e concepite con gli standard di oggi". La domanda, infatti, è perché in Italia cresca il ventaglio di vigneti quando un paese come la Francia va nella direzione opposta, estirpando dato che si produce troppo e il mercato non assorbe più come accadeva fino a qualche anno fa. "È vero, in Italia come sistema vino – precisa Cesani – abbiamo sovrapproduzione, ma questo discorso non vale per i vini Doc o Docg come abbiamo sul nostro territorio, e i quali godono di salute anche sul fronte della risposta da parte del mercato".

A confermare questa lettura è anche la ratifica di un’altra notizia: a Montalcino, la Regione ha dato il via libera all’assegnazione di 352 ettari vigneto a Rosso di Montalcino Doc a favore di 271 aziende. L’iter, avviato dagli organi del Consorzio lo scorso aprile, si è ufficialmente concluso ieri. "Il nostro Rosso di Montalcino sarà più forte – commenta Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio – e in grado di rispondere alla domanda sui diversi mercati". L’ampliamento non comporterà l’impianto di nuove vigne in quanto gli ettari aggiuntivi rivendicabili sono già parte delle mappe del territorio come quota di vigneti coltivati a Sangiovese ma non ancora compresi tra gli albi contingentati. Quindi più Rosso di Montalcino: i nuovi ettari vanno ad aggiungersi agli attuali 526, arrivando a sfiorare quota mille con effetto immediato. "Gli uffici regionali di Siena – spiega la vicepresidente e assessore all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi – hanno fatto un grande sforzo per completare la procedura in tempo utile per la vendemmia 2024, in un momento molto delicato per il mondo del vino".

G.P.