MARCO BROGI
Cronaca

Viaggiare in treno è un vero incubo. Ritardi, cancellazioni e posti in piedi

Vibrante protesta dei pendolari che hanno tempestato di telefonate il numero verde della Regione

Viaggiare in treno è un vero incubo. Ritardi, cancellazioni e posti in piedi

Carrozze piene e solo posti in piedi. Viaggiare in treno è diventata un’odissea

Treni stracolmi di polemiche. Viaggiatori in piedi, ritardi, due corse cancellate nelle ultime ore.

Linea ferroviaria Siena-Firenze di nuovo nel caos. A protestare, anche stavolta, sono i pendolari, che hanno tempestato di chiamate il numero verde della Regione dedicato al Trasporto pubblico locale. Anche a questo giro è il Comitato pendolari Valdelsa ad alzare la voce contro i ripetuti disagi che deve quotidianamente subire chi prende tutti i giorni il treno per motivi di lavoro o di studio. Proteste esplose anche sui social. I problemi maggiori sono sul treno delle 6,20 da Firenze per Siena e sulla corsa delle 6,13 da Siena per Firenze. "Ho inviato una segnalazione a Trenitalia , facendo notare che per questo treno non bastano neanche quattro carrozze – lamenta uno dei tanti pendolari costretti a fare il viaggio in piedi – Servirebbe un doppio Blues. Mi hanno risposto che dalle loro verifiche la capienza massima non viene superata, cosa impossibile perché tra Certaldo e Poggibonsi non si riesce a passare nei corridoi. E’ una vergogna".

"Siamo stufi – protesta un altro pendolare – fare il viaggio in piedi è faticoso. Arriviamo al lavoro già stanchi. Cosa aspettano a mettere più carrozze?".

Emblematico il racconto di un altro pendolare: "La carrozza era strapiena è la capotreno ci ha chiesto di scendere e di prendere quello dopo. Come se non avessimo una vita, degli impegni o degli appuntamenti. Cose da non credere". Come se non bastasse, agli estenuanti viaggi in piedi si aggiungono le criticità di sempre: ritardi e corse soppresse all’ultimo minuto. I viaggiatori della linea ferroviaria Siena-Firenze e della Firenze-Arezzo Chiusi, tra l’altro, come previsto dal contratto di servizio tra Regione e Trenitalia, avranno diritto a sconti sull’abbonamento come risarcimento per i tanti disservizi (ritardi e soppressioni di treni) che si sono registrati nel mese di luglio.

Per gli abbonamenti mensili è prevista una riduzione del 20%; per quegli annuali del 10% di 1/12 dell’abbonamento per ciascun mese di mancato raggiungimento dell’indice di affidabilità della linea; per gli abbonamenti mensili Pegaso sconto del 15% sulla tariffa extraurbana. Bonus sicuramente graditi ma che tuttavia non placano la rabbia dei pendolari.