Un bel mix fra melodia e suono "sample", conquista il primo premio al "Rock Contest – Ti vengo a cercare": vince Sofia con il brano "Mal di testa". Semplicità, evocazione e colti riferimenti. Eravamo a New York anni novanta o a Filadelfia? No, al Teatro dei Rozzi per uno miracolo, in questo caso, musicale, dell’Associazione Arturo Pratelli. Un teatro stracolmo, attento ai dieci protagonisti in gara: vince l’artista, giovane ma con piglio suadente da esperta, Sofia Fabbrizzi (nella foto) appena diciottenne, mentre secondi gli "A tra poco", con il brano "L’uomo che inventò la bipedia", gruppo che si definisce garage band, come si fosse alle soglie del suono di Seattle. Altra magia di una serata indovinata, che cerca di fare pace con la mancanza (atavica) di musica e locali per i giovani. Una trascuratezza tradotta in un esemplificativo tutto esaurito. Qui si suona davvero: ci sono le scuole, presenti in giuria, ci sono i musicisti e ci sarebbe anche il pubblico. Al terzo posto con "Scritte nere sulla pelle" la già vincitrice Gemma della prima edizione. Un Rock Contest in grande crescita: l’Assessore Enrico Tucci promette che si lavorerà per portare l’evento ai Rinnovati. Un’attenzione resa evidente dal lavoro di una "necessaria" Associazione, che guarda ai giovani senza retorica, rimboccandosi le maniche. Poi il Premio della Critica a Loccasione, che riscopre una storia da primo novecento per una band fra il cantautorato e accenni di prog. Momenti di altra attenzione: l’esibizione di Isotta Carapelli, cantautrice per assoluta vocazione e che si distingue per raffinatezza di interpretazione e sostanza, la generosa presenza di Danielle (X Factor con le attenzioni di Manuel Agnelli) per voce e chitarra che scarnificano il repertorio. Poi i veri vincitori: che sono i direttori artistici Francesco Fattorini, che si permette una sostanziosa esibizione con un suo etereo brano, e Francesco Barbucci, sempre idealmente sul palco per voce dei presentatori Veronica Costa e Pietro Federici. Hanno preso le misure già dallo scorso anno, mettendo insieme spettacolo e solidarietà. Già, parte dell’incasso andrà infatti all’Associazione "Codini & Occhiali", che, da un altro punto di vista, lavora con i giovani del territorio. Il livello qualitativo è cresciuto, come le ambizioni di una iniziativa che fa squadra: chiama le risorse della città e si apre ai giovani che suonano. Un puro miracolo, una scontata necessità che diventa finalmente opportunità. I premi sono la possibilità di produrre e registrare i brani eseguiti. Tradurre i sogni in lavoro, non è che questo che chiedevamo cinquant’anni fa dal giovane rock?
Massimo Biliorsi