Violenza di genere. Sono 87 le donne dell’Alta Valdelsa vittime di violenza di genere prese in carico nel 2021 dalla rete di protezione. E ci sono i minori coinvolti: 44. Dati di un fenomeno da tenere sotto controllo. Un quadro analizzato, all’Accabì a Poggibonsi, nella presentazione del nuovo protocollo per la protezione. Diverse le novità: l’ingresso dell’Ordine dei Dottori Commercialisti, l’integrazione del Codice Rosa, del 118 e della Casa Rifugio, l’arrivo della stanza delle 72 ore a Campostaggia, del Servizio emergenza urgenza sociale (Seus). Promosso dal Centro Pari Opportunità Valdelsa, il protocollo riunisce vari soggetti, dai Comuni ai servizi socio sanitari, dalle Forze dell’Ordine alle Autorità giudiziarie, dagli ordini professionali a realtà come Donne Insieme Valdelsa e Atelier Vantaggio Donna. "E’ lo sviluppo di un percorso che inizia da lontano – ha detto il sindaco David Bussagli – attraverso un impegno che ha consentito al territorio di rafforzare la capacità di farsi carico della violenza di genere con azioni utili". "Un iter che ci vedrà condividere analisi, conoscenze, competenze", ha aggiunto Susanna Salvadori, presidente del Centro, ricordando che la rete di protezione pone la Valdelsa all’avanguardia. Angela Gerardi, coordinatrice, è entrata nel merito del documento. "Il protocollo rafforza la nostra capacità di protezione, in un cammino che deve continuare al fianco delle donne che hanno il coraggio di chiedere aiuto". Delle 87 vittime di violenza il 42 per cento ha fra i 30 e 39 anni, il 77 per cento fra 30 e 60 anni. Per il 55 per cento donne italiane. Nell’88 per cento, gli autori della violenza sono coniugi, conviventi, famigliari, ex coniugi o partner non più conviventi.
Paolo Bartalini