Siena, 22 gennaio 2025 – Un’ora. Sessanta lunghissimi minuti per decidere se quella sera, in un casolare del Chianti, un ragazzino senese che adesso ha poco più di 20 anni aveva davvero abusato di una giovane, ancora minorenne, per cui provava attrazione. “Lei aveva respinto le sue avances in modo determinato ma con l’accortezza di non ferirlo, né mortificarlo perché era un amico”, aveva spiegato una testimone durante il dibattimento riferendosi alla sera del 5 febbraio 2022.
Sessanta minuti nei quali i giudici del collegio presieduto da Fabio Frangini hanno valutato ogni aspetto e dettaglio, in gioco la vita di due adolescenti che potrebbero essere i figli di tante coppie. Faccia da bravi ragazzi, educati. Voglia di divertirsi e stare insieme con i coetanei. Protagonisti di una storia molto delicata. Lo stesso avvocato Antonio Cambò che assiste la parte civile con la collega Francesca Rossi, aveva ribadito al collegio “che a noi non interessa una pena esemplare ma giusta, la condanna più mite possibile. Tutti e due i ragazzi hanno perso in questo processo”.
Amici all’epoca, lei aveva ancora 17 anni, lui poco di più. La giovane, riferì la madre dell’imputato in aula, magari passava da casa loro per rifarsi il trucco, cambiarsi e andare ad una festa, oppure in Contrada. Un tempo uniti, dunque. Ieri entrambi in aula, distanti. In attesa di un verdetto che incide sulla vita, dopo che già l’hanno fatto quei momenti nel casolare, da cui la ragazza era scappata, chiamando la madre affinché venisse a riprenderla. Denunciando poi l’abuso.
Un’ora in camera di consiglio, poi la lettura della sentenza. Che ha ’sposato’ le richieste del pubblico ministero: 4 anni la pena per il ragazzo, più quelle accessorie previste in questi casi. E risarcimento del danno alla parte offesa, peraltro senza rinvio al giudice civile per la definizione: 25mila euro. Fra novanta giorni il deposito delle motivazioni da cui si comprenderanno le ragioni che hanno indotto i giudici a ritenerlo colpevole della violenza, la sera in cui si erano ritrovati in tanti per guardare la finale del Festival di Sanremo. “Prendiamo atto della decisione e aspettiamo le motivazioni per le opportune valutazioni”, il commento dell’avvocato Francesca Brombin che insieme alla collega Cristiana Campoccia difendeva il giovane senese. Adesso valuteranno l’appello della condanna. Non una frase dell’avvocato Cambò. In fondo l’ha già detto durante le sue conclusioni in tribunale: “Tutti e due hanno perso in questo processo”.