Violenza sessuale: condannato un dipendente del Comune

La pena di 2 anni e mezzo più il risarcimento. "Ho lavorato una vita in biblioteca, non ho toccato il ragazzo"

Violenza sessuale: condannato un dipendente del Comune

Violenza sessuale: condannato un dipendente del Comune

di Laura Valdesi

SIENA

"Ho lavorato 22 anni in biblioteca, era la mia vita. Il ragazzo faceva uno stage e, così era con tutti, lo accompagnavo in ufficio. Mai avuto l’atteggiamento di cui sono accusato". E ancora: "Nego assolutamente i comportamenti che vengono addebitati. Sono anche speaker, l’espansività fa parte del mio modo di essere". Una difesa a spada tratta, quella del dipendente del Comune di Siena che, prima della chiusura del processo e della camera di consiglio, ha voluto raccontare ai giudici la sua verità sulle presunte molestie, da lui assolutamente negate, nei confronti di uno studente all’epoca dei fatti minorenne che vive nella nostra provincia. Non è bastato ad evitargli la condanna per violenza sessuale: 2 anni e sei mesi, ha deciso il collegio presieduto da Simone Spina. Più l’interdizione temporanea dai pubblici uffici, quella perpetua da incarichi in scuole e strutture frequentate da minorenni. Il risarcimento da liquidare in sede civile alla parte offesa, intanto 7mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva unitamenter al pagamento delle spese legali. La sentenza, di cui fra 15 giorni saranno depositate le motivazioni, verrà trasmessa anche al Comune di Siena. "Non siamo assolutamente d’accordo con l’interpretazione della vicenda data dal tribunale. Faremo appello riservandoci di vedere fra 15 giorni le motivazioni della sentenza", commenta il difensore dell’imputato Maurizio Forzoni. E’ la seconda condanna per lo stesso reato (la prima, in attesa dell’appello, è stata nel maggio 2020 ad un anno e 8 mesi per aver molestato uno studente, sempre sul luogo di lavoro) che il 59enne residente nella nostra provincia ha avuto nel giro di tre anni e mezzo.

Si sarebbe messo davanti al minorenne parandogli la strada e toccandosi zone delicate, sostiene la procura. Lo avrebbe abbracciato toccandogli la schiena. Non concluse l’alternanza-scuola lavoro per il disagio provato, come rappresentato dall’avvocato dello studente Gabriele Cresti. "Posso aver detto complimenti per il maglione – ancora le parole dell’imputato ieri durante la deposizione – ma senza alcuna allusione. Non ho mai toccato il ragazzo, né ho tendenze sessuali in tal senso. Nego assolutamente. Una cosa incredibile, sto soffrendo molto". Sul banco dei testimoni anche l’ex segretario generale del Comune Michele Pinzuti. "Appena ebbi la segnalazione di attenzioni sopra le righe, seduta stante, trasferii il dipendente in un altro servizio", racconta. "Ebbi poi un incontro con i genitori del ragazzo dietro loro richiesta, comunicando che il dipendente era stato spostato e chiedendo se volevano proseguire l’alternanza scuola-lavoro. Sì, fecero cenno anche ad una verifica sull’operato del Comune e della biblioteca, se c’erano state attenzioni".

"Mi rifiuto di pensare che possa aver inventato tutto mantenendo la versione così a lungo", tuona il pm Nicola Marini che chiede la condanna a 3 anni e 7 mesi, oltre le pene accessorie. "Nessuno ha mai detto che è un attore – replica l’avvocato Forzoni – ma ce ne corre dal dire che una persona è appiccicosa e il toccare un ragazzo".