Violenza sessuale in una scuola. Interviene il ministro Valditara

I genitori del ragazzo condannati in sede civile con lui a risarcire il danno alla giovane: 27mila euro "Va nella stessa direzione del ddl sulla condotta che prevede multe per chi aggredisce gli insegnanti" .

Violenza sessuale in una scuola. Interviene il ministro Valditara

Violenza sessuale in una scuola. Interviene il ministro Valditara

di Laura Valdesi

SIENA

Una vicenda delicata avvenuta in una scuola superiore senese. Una violenza, consumata all’interno di uno sgabuzzino dell’istituto da un giovane nei confronti di una coetanea. Entrambi sedicenni. Fatti accaduti nove anni fa, era il marzo 2015. Saliti (nuovamente) alla ribalta della cronaca per una recente sentenza civile emessa dai giudici fiorentini dove il ragazzo e i suoi genitori vengono condannati a risarcire 27mila euro alla giovane, come riportato dal ’Corriere fiorentino’, richiamando la ’culpa in educando’ dell’articolo 2048 del Codice civile che recita: "Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela, che abitano con essi".

"Molto importante questa decisione giurisprudenziale che chiama i genitori a rispondere civilmente per violenze gravi commesse dai figli. Va nella stessa direzione della norma contenuta nel ddl sulla #condotta che prevede multe per chi aggredisce gli insegnanti. La #scuola e la società debbono sempre più fondarsi sulla responsabilità individuale", afferma sui social il ministro il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, commentando la sentenza del tribunale di Firenze. Competente in quanto erano stati chiesti i danni – 100 mila euro – al giovane, ai suoi genitori ma anche alla scuola superiore e al ministero. Visto che la rappresentanza legale in quest’ultimo caso è dell’Avvocatura di Stato la vicenda era stata incardinata a Firenze. Per la cronaca né l’istituto, né il ministero sono stati ritenuti responsabili dal giudice Massimo Maione Mannamo che ha disposto una perizia medico-legale per quantificare il danno. Stabilito poi in 27mila euro.

"Si ho letto anche io che un quotidiano riporta la sentenza del Tribunale di Firenze che riconosce la responsabilità risarcitoria dei genitori per fatti gravi commessi dal figlio, sentenza che in punto di affermazione di responsabilità risale tuttavia al 2022 salvo poi quantificare nel 2024 il danno con sentenza successiva. Non mi esprimo, né commento il fatto ma rispondo solo in merito al principio - spiega l’avvocato Michele Cortazzo che assiste la giovane – perché sicuramente è una sentenza importante che riprende alcuni concetti già espressi dalla Corte di Cassazione in merito alla presunzione di responsabilità dei genitori per ’culpa in educando’ di cui all’articolo 2048 del Codice civile. Del fatto grave e dell’illecito commesso dal minore, risponde in via di presunzione ed a titolo risarcitorio, anche il genitore laddove non dimostri di aver impartito al figlio una educazione normalmente idonea, in relazione al suo ambiente ed alla sua personalità, ad avviarlo ad una corretta vita di relazione nonché a prevenire un suo comportamento illecito. E’ onere dei genitori dimostrare di aver assolto il compito di aver fornito al figlio una educazione tale da consentire un equilibrato sviluppo psico-emotivo improntato al rispetto degli altri".